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LAVORO, QUELLE PROMESSE INFRANTE…

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da Caserta




CASAL DI PRINCIPE Essere un disoccupato non è la cosa più piacevole del mondo, decisamente no. Il disoccupato vive sempre nel dubbio, nell’incertezza del domani e per di più, se ha una famiglia, con la responsabilità di altre persone addosso che, in condizioni economiche non molto floride, non fa altro che aggravare la situazione. Se al quadro appena descritto poi si aggiunge il fatto di essere lasciato solo al proprio destino, la tensione aumenta e lo sconforto cresce fino a sfociare nella disperazione. Questo è quello che capita più o meno ai membri del “Comitato dei disoccupati dell’Agro Aversano” che ha la propria sede a Casal di Principe, in via Vaticale. Le loro iniziative diplomatiche avviate in questi anni non hanno sortito alcun effetto finora. L’ultima prova questa settimana al secondo convegno pubblico che loro hanno organizzato (al primo, organizzato il 10 marzo 2002, i senatori Giuliano e Diana promisero loro di portare il loro problema in Parlamento, ma ciò non è mai avvenuto) e al quale, nonostante i tanti invitati, sono giunte pochissime persone.


I parlamentari Nicola Cosentino (FI) e Pasquale Giuliano (FI), il vice presidente della Regione Campania Pietro Paolo Ferraiuolo (FI) e il consigliere provinciale Michelangelo Madonna (FI) per esempio, sono stati i primi assenti, poi le organizzazioni sindacali di categoria per le quali era presente solo Francesco Cirillo (Uil), i sindaci dei comuni dell’agro aversano, ma soprattutto è mancata la gente comune. “La mancanza delle persone –sostiene il presidente del comitato Francesco Caterino- è secondo me il segno evidente che la gente è stanca di sentir parlare i politici, è per loro che non è venuta non per noi”. E, considerando cha a Casal di Principe nemmeno un ministro come Maurizio Gasparri è riuscito a far scendere i cittadini in piazza, Caterino non ha tutti torti. “Che esempio possono darci i nostri politici- gli fa eco Antonio Cioffo, altro membro del comitato- se non rispettano un appuntamento del genere? Evidentemente a chi possiede un lavoro sicuro e redditizio come loro poca importa dei nostri problemi.” Tuttavia qualche personaggio politico di rilievo ha ritenuto giusto venire al convegno, tra i pochi presenti infatti, c’erano il senatore Lorenzo Diana (DS), il deputato Gennaro Coronella (AN) e l’ex senatore Filippo Reccia (AN) che da qualche periodo ha ricominciato a frequentare le scene politiche.
Il dibattito è stato aperto dal presidente del comitato Francesco Caterino che, senza perdersi in lunghi discorsi sulla loro condizione, ha subito elencato le loro quattro richieste fondamentali. Richieste assai ambiziose alcune come la creazione di un area industriale nell’agro aversano o la messa in funzione dell’aeroporto di Grazzanise, ma anche richieste più fattibili come lo sblocco dei lavori di risanamento dei Regi Lagni e il completamento della ferrovia “Alifana”. Lavori che come sostiene lo stesso Caterino “oltre ad avere ottime ricadute occupazionali in zona, rappresentano un importante motivo di orgoglio per tutta la provincia di Caserta”. Ma le cose non sono così semplici, ha fatto subito notare il senatore Diana: solo per l’aeroporto si dovrà aspettare al 2007, e l’ipotesi di creare un area industriale nell’agro aversano- dove nessun imprenditore a causa di forti poteri criminali investirebbe nemmeno un euro – è anch’esso un progetto utopistico. Anche Coronella non si è cimentato in inutili promesse dichiarando la sua voglia di valorizzare le risorse locali (agricoltura e zootecnia) e di creare i presupposti buoni per incentivare il ramo dell’imprenditoria.
Niente di fatto quindi? Per il momento no, ma Coronella e Diana si sono promessi di rincontrarsi con i sindaci dell’agro dopo le elezioni, e di portare il problema occupazionale dell’agro aversano in Parlamento con l’aiuto degli altri 11 parlamentari della provincia di Caserta. “E’ ovvio – ha poi affermato Diana- che il mio impegno, per ovvi motivi politici, sarà proiettato di più verso la Regione Campania, mentre l’onorevole Coronella, dato che è alla maggioranza, avrà più voce in capitolo per quanto riguarda il governo centrale”.




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Sette Giorni – 17 maggio 2003

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