PUBBLICITÀ
HomeRassegna StampaIl Pdl presenta Caldoro, festa socialista

Il Pdl presenta Caldoro, festa socialista

PUBBLICITÀ

Il Pdl presenta stamane Stefano Caldoro e tra i più interessati a sentire le parole del candidato ci sono i socialisti. Per la prima volta uno di loro corre per la presidenza della Regione e non sfugge che la candidatura coincide con il decimo anniversario della morte di Craxi. Il segretario regionale del Ps Fausto Corace dice che «è doveroso aprire una riflessione nel partito». Nel Pd, per il socialista Felice Iossa «la candidatura di Caldoro è un motivo di grande orgoglio». Stamane Caldoro, con il coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino e il suo vice Mario Landolfi, dirà se e come pensa di riunire i socialisti sotto il suo nome. «È giusto – dice Corace – che i socialisti, ovunque siano, valutino la circostanza sulla base di diversi aspetti. Che tipo di regione ha in testa Caldoro? Con quali liste si giocherà la partita? Con quali risorse umane? Vogliamo sentire e poi riflettere». Iossa nella sua analisi tira in ballo il Pd. «È una grande amarezza vedere il mio partito – dice il consigliere regionale che nel governo Craxi fu sottosegretario al Lavoro – non dire una parola su Bettino e regalare venti anni di storia della sinistra riformista e di governo al Pdl e a Berlusconi che riesce a rivalutare i socialisti. Mi dispiace che D’Alema, vicepresidente dell’Internazionale socialista, non senta il bisogno di dire una parola su Craxi. E l’amarezza è forte per chi come me ha scelto di stare a sinistra. Tanti auguri a Stefano, spero che possa fare bene. È indubbio che la sua candidatura apre una questione sentimentale prima ancora che politica. Sto vivendo con grande travaglio questo momento. Epperò non posso che stare dove sono nato anche se devo prendere atto che nel Pd i cattolici vanno via e i socialisti non contano. Di questo passo resteranno solo i Ds». Chi invece sosterrà sicuramente Caldoro è Giulio Di Donato, vicesegretario nazionale del Psi ai tempi di Craxi e oggi segretario regionale dell’Udeur. Caldoro dovrà anche lavorare a un’alleanza con l’Udc. Venerdì i centristi riuniscono la costituente e in quella sede dovrebbero sciogliere il nodo. Ma gli appelli per un’intesa non mancano. «L’Udc in Campania – dice il deputato Amedeo Laboccetta – non deve dimenticare cosa sono stati gli ultimi quindici anni di degrado morale e politico. Dopo la scelta del candidato occorre costruire un grande fronte programmatico». Anche Alessandra Mussolini sostiene l’accordo con i centristi. «L’accordo – spiega – con l’Udc non solo va confermato ma va ulteriormente consolidato e non solo nel Lazio». Intanto, nel Pdl Nunzia De Girolamo apprezza la scelta di candidare Caldoro. «Con Stefano vinceremo di sicuro le regionali e avvieremo una nuova e positiva stagione di governo in Campania – dice la parlamentare, coordinatrice del Pdl di Benevento -. Quella di Caldoro è una candidatura autorevole, forte, trasparente, in linea con il radicamento del Pdl fortemente voluto da Cosentino». Nel frattempo le donne del Pdl, coordinate da Clorinda Boccia Burattino, domani presentano l’associazione «Punto Pdl difensore civico delle libertà».


Paolo Mainiero

Il Mattino il 18/01/10

PUBBLICITÀ

Pd ancora all’impasse, torna l’inviato di Bersani

Adolfo Pappalardo L’incontro per discutere della candidatura è fissato per stasera. Ma l’attesa della segreteria campana del Pd è tutta per l’ufficio di presidenza del Pdl di mercoledì. Perché in quella sede il Cavaliere potrebbe lanciare l’ultimatum all’Udc: «Alle regionali o con noi o con il Pd». Un aut aut che potrebbe cambiare lo scenario. E, non lo nascondono al Pd, potrebbe diventare tutto più favorevole. A cominciare da una possibile alleanza programmatica in Campania tra democrat e centristi. D’altronde sabato Ciriaco De Mita ha chiarito come «la partita è ancora aperta» mentre il segretario nazionale Lorenzo Cesa spiegato come per ora una trattativa in Campania è assai difficile: «Noi vorremmo dialogare con il Pd, ma non c’è il candidato. Ed il nostro interlocutore è il candidato. Noi non dialoghiamo con le coalizioni ma con chi le rappresenta». Appunto. E stasera alle 19 il coordinatore nazionale Maurizio Migliavacca incontrerà, di nuovo dopo appena 7 giorni, deputati e consiglieri regionali per discutere dell’appuntamento di fine marzo. Mentre dall’Idv arriva un nuovo no a De Luca e Cascetta: «In questo momento serve un uomo della società civile». Il Pd davanti ha due strade. Quella bersaniana del segretario regionale Amendola che continua a lavorare per un nome che sia gradito a dipietristi, vendoliani, Federazione della sinistra e Verdi. Deluchiani come il consigliere regionale Carpinelli o il deputato Bonavitacola o moderati della maggioranza come i parlamentari Piccolo e Cuomo optano decisamente per la seconda via e rinnoveranno nell’incontro di stasera la proposta di far scendere in campo il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: «L’unica carta vincente». Ma nel frattempo nella segreteria romana c’è molta irritazione per l’affondo lanciato dal primo cittadino contro Bersani («Se perde le Regionali andrà a fare il presidente di una comunità montana tosco-emiliana»): «Una battuta di pessimo gusto», è l’unico commento che filtra. Un ulteriore motivo che fa scendere le quotazioni del sindaco e che s’aggiunge al non gradimento sul suo nome da parte dell’alleanza a sinistra faticosamente ricostruita dopo gli effetti del caso Puglia. Lo riafferma, appunto, il segretario regionale dipietrista Nello Formisano. «L’Idv ha sostenuto e continua a sostenere che in questa fase particolare la politica di centrosinistra in Campania debba chiedere aiuto alla società civile, mettendo in campo come candidato presidente una persona dal rigore morale riconosciuto e dalle qualità professionali oggettive, quale possa essere, ad esempio, un magistrato, un cattedratico, o una personalità del genere. In questo caso, anche gli elettori delusi del centrodestra potranno riabbracciare la coalizione del riformismo e della solidarietà», aggiunge il dipietrista aprendo nuovamente a un esponente moderato per superare il dualismo tra l’assessore Ennio Cascetta e il sindaco Vincenzo De Luca. Un terzo nome il cui identikit porta, dritto dritto, ai rettori Raimondo Pasquino o Guido Trombetti. Due nomi moderati che potrebbero essere graditi anche all’Udc che venerdì aprono a Roma i lavori della Costituente di centro, altro appuntamento da cui attendono sviluppi i democrat. E ora la segreteria campana è stretta tra due fuochi: chiudere nel giro di 4-5 giorni sul nome o attendere le assise di Pdl e centristi per vedere se gli scenari cambino. Per questo Migliavacca stasera potrebbe assegnare un mandato esplorativo per sondare gli alleati della coalizione. magari anche al segretario Amendola (anche lui ventilato come candidato). Un modo per prendere tempo in attesa che, statuto alla mano, la direzione regionale indichi ufficialmente il nome. Poi sarà l’assemblea a ratificarlo.


Adolfo Pappalardo

Il Mattino il 18/01/10

PUBBLICITÀ