Ritornano alla luce il basolato d’epoca romana lungo il tracciato della via Campana Antica. Importanti frammenti di storia della Campania emergono tra cemento e abusivismo che, giorno dopo giorno, stanno eliminando rigogliose campagne ricche di masserie e reperti di inestimabile valore storico-culturale. La sorprendente scoperta in via Casacelle, una delle strade più antiche del Comune di Giugliano, che ancora oggi conserva quasi intatti, i caratteri del passato. Grazie a lavori agricoli, messi in campo da alcuni contadini, in un tratto parzialmente esplorato, proprio su quell’arteria stradale che da il nome all’intero quartiere della periferia di Giugliano, un archeologo di Mugnano, ha riconosciuto, in un’apparente masso, un basolo della via Campana Antica. «Una piccola scoperta archeologica che potrebbe riservare interessanti sviluppi e per la quale sono già state sollecitate le competenti autorità – dichiara l’archeologo Davide Fabris, appartenente alla Società Napoletana di Storia Patria – La via Consularis Puteolis-Capuam, di origine osca, costituiva una delle principali arterie stradali della regione coprendo una distanza di 21 miglia tra il porto di Puteoli, la moderna Pozzuoli, attraverso l’imponente taglio della Montagna Spaccata, e Capua». L’area in questione, così come racconta l’archeologo, era già stata oggetto d’indagine, negli anni ’30, da parte dello studioso e Regio Ispettore ai Monumenti Giacomo Chianese, collaboratore dell’archeologo Amedeo Maiuri. Ed infatti a pochi passi dalla odierna scoperta c’è il Borgo Casacelle, di origine romana, da anni al centro di idee e progetti di recupero, ma letteralmente abbandonato a se stesso, tra incuria e sterpaglie che ne celano l’immenso valore e bellezza. Una borgo rurale, appartenente a diversi proprietari, che non riesce a trovare la sua destinazione finale, nonostante in tanti, ne invochino il recupero a beneficio dell’intera città. La Consolare Campana, che secondo quest’ultimo ritrovamento costeggia il bellissimo Borgo, si collegava, inoltre, ad un diverticolo della via Antiqua proveniente da Casacelle. La via Antiqua da Atella osca, nel cuore agricolo del territorio del fiume Clanis (Regi Lagni), giungeva sino a Liternum, centro di scambi commerciali sulla costa, in alternativa alla greca Cuma. Un altro importante ritrovamento è stato effettuato qualche mese fa proprio agli scavi di Liternum, dimora di Scipione l’Africano. Sul luogo l’antico tratto della Domitiana. L’importante rinvenimento, in questo caso, non ha dato la spinta necessaria per rilanciare definitivamente gli scavi, che vivono in uno stato di degrado accompagnato ai continui straripamenti del Lago Patria. Il tratto della Domitiana insieme a quello della Campana Antica, potrebbero simboleggiare l’inizio di una nuova stagione turistica per l’area giuglianese. «Purtroppo – prosegue Fabris – in questi luoghi si assiste ad una preoccupante situazione di degrado. L’antico tratto stradale di località Barracano è, infatti, ridotto a sversatoio di rifiuti soprattutto tossici mentre sono aumentati, in questi ultimi anni, i fenomeni di distruzione e trafugamento di reperti archeologici. Si auspica, infine, che questa scoperta possa rappresentare l’ideale viatico per una seria politica di sviluppo e di rilancio d’immagine di questo settore dell’agro giuglianese, una terra con un passato prestigioso ricco di tradizioni».
Cristina Liguori
Il Mattino il 27/01/10