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Demolizioni, decreto bocciato alla Camera

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Tanta fretta per nulla? Sulle isole e in mezza Campania, gli inquilini delle abitazioni abusive tornano a tremare. Bocciato il decreto che bloccava le demolizioni del cemento fuorilegge, vanificando così le sentenze definitive della giustizia.

Su quell’ordine di fermare le ruspe, la maggioranza viene battuta alla Camera per 18 voti. Gli ambientalisti esultano, forse troppo presto. Mentre il Pdl insulta la vicepresidente dell’aula Rosy Bindi per la presunta chiusura “precoce” del voto. L’ultima parola spetterà oggi alla conferenza dei capigruppo, dopo la richiesta di ripetizione del voto, giudicata inammissibile da Pd e Idv. Un effetto choc legato non solo alle assenze di Montecitorio, ma figlio anche dei doppi e tripli incarichi che i deputati della maggioranza – numerosi i campani – collezionano gelosamente. Così riaffiora il timore delle oltre seicento famiglie campane, riassunto nella metafora del ministro Roberto Calderoli. “Cade il decreto, cadono le case”. Mentre c’è chi già pensa a come aggirare l’ostacolo.

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“Il bloccaruspe? Tornerà all’interno della finanziaria.
Uscito dalla Camera, rientrerà dalla finestra”, raccontano ieri nel Pdl campano. Davvero basta una votazione-beffa ad abbandonare il patto, già siglato nella campagna per le regionali in Campania, con il popolo degli abusivi che non si arrende?

“La bocciatura del decreto è una condanna per i cittadini campani”, tuona subito l’assessore regionale Marcello Taglialatela. “Dobbiamo risolvere assolutamente in altro modo”, fa sapere il sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino. Ed un altro ischitano doc, Domenico De Siano, che è insieme consigliere provinciale e consigliere regionale, lo esplicita con aria preoccupata. “Il problema si pone in maniera estremamente seria per Ischia. È una cosa che non doveva accadere. Si vedrà di risolvere in altro modo, non credo ci si possa rassegnare a questo”, sottolinea De Siano.


L’ipotesi di un nuovo decreto legge
è impossibile causa la sentenza che vieta la reiterazione di quei provvedimenti legislativi di urgenza. L’alternativa, già allo studio dello staff tecnico del governo, è quella di far entrare il decreto blocca-ruspe come “emendamento nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria”. Ed è quello che il popolo degli ischitani auspica. Conferma il consigliere bis De Siano, ex sindaco di Lacco Ameno.

“Vogliamo sperare che il decreto venga inserito come emendamento durante la discussione sulla manovra. Siamo andati sotto per una questione tecnica, diciamo così. E comunque solo ad Ischia oltre 500 famiglie aspettano questa disposizione, si tratta di prime case. Questo è un problema grosso e tocca alla politica dare soluzioni”. Una soluzione che traghetterebbe di fatto le abitazioni – già considerate abusive con verdetti passati in giudicato – prima verso una sospensione temporanea della demolizione e poi, grazie ad un accordo con il neonato governo regionale, verso il definitivo “recupero” attraverso l’adozione di nuovi piani paesistici.

Gli ambientalisti, tuttavia, celebrano l’inaspettata vittoria di ieri. “Una bella notizia per la legalità, per il tanto martoriato territorio campano e per la sicurezza dei cittadini”, puntualizzano in una nota congiunta Vittorio Cogliati Dezza e Michele Buonomo, rispettivamente presidente nazionale e presidente regionale di Legambiente.


Conchita Sannino
Repubblica.it 09/06/10

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