Dopo la tragedia
GIUGLIANO – La stazione della vergogna. Rifiuti e degrado, abbandono e miseria. Poche parole bastano per descrivere la stazione ferroviaria di Ponte Riccio, alla periferia di Giugliano e Qualiano. Nessun controllo, nessun addetto alle Ferrovie. Nessun agente della Polfer. Né un capostazione, né un bigliettaio. Niente di niente. Eppure di pendolari ce ne sono: Napoli è più vicina ai Comuni del Giuglianese grazie anche a questa stazione. “I sottopassaggi sono inaccessibili – spiegano gli utenti che affollano la piazzola alle 7 del mattino -. Gli attraversamenti sotterranei sono sporchi e maleodoranti, ostaggio di ratti e tossicodipendenti. Tutti attraversano i binari, lo ha fatto anche quel ragazzo che è morto. Prima o poi sarebbe accaduto”. Sul piede di guerra i membri del comitato civico “Ponte Riccio”, l’associazione che da anni si batte per il ripristino della legalità e per la salvaguardia dell’ambiente e della salute in quest’angolo di periferia. “Abbiamo denunciato in numerose occasioni lo stato di abbandono in cui versa la stazione – dice Tilde Adamo, presidente del Comitato e consigliera circoscrizionale di Rifondazione -. Bigliettai e capostazione sono latitanti da anni, i servizi igienici sono distrutti, sporcizia e degrado imperanti”. Solo dopo la tragedia qualcuno ha pensato di ripulire i sottopassaggi. Per il resto nulla. Nessuna vigilanza, nessun controllo. Solo un vecchio fascio di fiori appassiti sul luogo della tragedia.
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