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San Sebastiano. Raid nella rivendita di moto: massacrato

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SAN SEBASTIANO AL VESUVIO, LA VITTIMA ERA IMPARENTATA CON UN BOSS





di CARLO TARALLO



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Un’esecuzione in piena regola: Luigi De Trino, 64 anni, piccoli e lontani precedenti penali, imparentato con uno dei vecchi clan della camorra vesuviana, è stato ucciso ieri sera a San Sebastiano al Vesuvio. L’uomo, che lavorava presso una rivendita di motociclette, non ha avuto scampo: i killer l’hanno sorpreso mentre si trovava da solo all’interno del negozio, in via Matteotti, una delle strade principali della cittadina.
De Trino, residente a San Giorgio a Cremano, non ha avuto il tempo neanche di accennare la fuga: è stato raggiunto da almeno cinque colpi di pistola, uno dei quali al volto. Sul delitto indagano i carabinieri della compagnia di Torre del Greco, diretti dal capitano Gabriele Iemma. Nessuna ipotesi viene tralasciata dagli investigatori, anche se appare inverosimile la pista di una rapina finita in tragedia. La rivendita di motociclette, infatti, non è un esercizio commerciale dove si trova facilmente denaro contante: oltretutto, il fatto che il figlio della vittima abbia precedenti penali più consistenti e un legame familiare acquisito con un clan della zona fanno pensare a un delitto programmato e portato a termine con spietata ferocia.
Ieri sera, ore 19,20. Lungo via Matteotti il traffico è scorrevole, pochissimi sono i passanti a piedi, all’interno della rivendita di motociclette «Motorshow» c’è soltanto Luigi De Trino. La strada non è molto illuminata, la traversa che si trova subito dopo il negozio è completamente deserta. In via Matteotti ci sono pochissimi negozi, si tratta di una strada di collegamento tra la cittadina vesuviana e i grandi comuni vicini: Ercolano, San Giorgio a Cremano, Portici.
A un tratto, l’inferno. Alcuni passanti sentono cinque o sei colpi di arma da fuoco, scappano o cercano riparo. Una telefonata anonima avverte le forze dell’ordine, sul posto giungono i carabinieri della compagnia di Torre del Greco. De Trino è riverso sul pavimento in un lago di sangue, morto sul colpo. Iniziano i primi rilievi, mentre una folla di curiosi si accalca lungo la strada: i militari cercano testimoni, ma nessuno ha visto nulla. Proprio sopra il negozio c’è una scuola di musica, ma a quanto pare il suono degli strumenti ha coperto gli spari. In pratica, i militari dell’Arma non trovano nessuno che possa fornire indicazioni utili. E cominciano, difficili come sempre in questi casi, le indagini: a San Sebastiano al Vesuvio, intanto, è tornata la paura.


IL MATTINO 29 NOVEMBRE 2003

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