GIUGLIANO. Se si fanno solo Cdr e non si mette una pietra per gli inceneritori prima o poi qualcosa succede. Non era difficile intuire che si poteva tirare avanti solo per qualche anno e che alla fine una montagna di spazzatura ci avrebbe seppelliti tutti. Tante cose erano già note e solo oggi sappiamo che c’è stato un momento nel quale si è deciso di trattenere anche i rifiuti in eccedenza. La scelta, che ha fatto guadagnare più soldi alla Fibe – anche su questo è indagato – ha messo nei guai Bassolino perché sarà veramente difficile ora per lui convincere la gente che trattenere i rifiuti presso i Cdr campani era meglio che spedirli altrove, in altre regioni. Tra i tanti pensieri che si affollano per capire meglio i perché di una scelta, si fa strada l’ipotesi che il governatore abbia preso questa decisione per non far conoscere ad altri – leggi Roma – una sua evidente incapacità. Premesso che se fossimo napoletani continueremo ad essere grati ad Antonio Bassolino – e in queste ore stiamo vedendo il perché – quel che non ci va giù e che oggi metà di queste montagne di ecoballe non ci sarebbero state se il Commissario e la Fibe si fossero attenuti al contratto. Non solo, ma arrivando più rifiuti ai Cdr, questi prima o poi sarebbero finiti con l’intasarsi. Tutto ciò avrebbe seriamente compromesso quel delicato lavoro di selezione dal quale dipende il futuro della nostra salute. Insomma è sempre più forte il sospetto che quelle balle non siano altro che immondizia, incartata come caramelle, messa lì in attesa di una decisione che nessuno sa più prendere. Ironia della sorte, questo prodotto viene scientificamente chiamato talqual, che per alcuni – e tra questi, oltre ai gabbiani, il sottoscritto e adesso anche qualche perito di Tribunale – non significa altro che tale e quale, cioè bella, fresca, umida quasi come appena raccolta. Anche su questo la magistratura sta indagando, del resto la stessa Fibe – che è una società privata (Fiat) e non un ente di beneficenza – ha subito già un processo ed è stata condannata dal Tribunale di S. M. Capua Vetere per non aver rispettato le garanzie previste nel contratto d’appalto. Con le dimissioni di Bassolino si sono liberate tutte quelle energie che in tanti anni erano state soffocate dal peso dell’autorità, tutti stavano zitti e quel poco che si sapeva veniva puntualmente smentito dall’unica persona che aveva il potere di decidere, soprattutto dove doveva essere “sistemata” l’immondizia. Dopo che si è tolto il tappo, sotto processo sono finiti quei poteri straordinari che non sono appartenuti mai alla cultura della sinistra – li ha sempre combattuti perché permettevano di gestire senza controllo democratico – e che sembravano essere inventati apposta per trasformare una emergenza in un esercizio da re, corte compresa. Una monarchia in salsa rossa che somiglia molto a quelle dittature-socialiste del centro africa. Molto duro ma anche molto chiaro è stato l’ex sindaco di Salerno, il diessino De Luca, che ha accusato pubblicamente il suo partito di aver subito un condizionamento culturale senza mai opporsi. Alla fine, nel lungo elenco di chi ha perso in questa storia – nel quale Giugliano, ovviamente, c’è – è stato iscritto d’ufficio anche il partito del Governatore. Punto e a capo. La politica cerca credibilità e i cittadini della campania una soluzione ad un problema che è diventato una maledizione. C’è bisogno di verità e di coraggio per poterla dirla. Il momento è difficile, i sindaci della campania marciano contro Napoli, i governatori contro la regione. Rivediamo l’appalto, incominciano a dirlo in tanti. E se ci vogliono gli avvocati, come ha detto anche il sindaco Tagliatatela, mettiamoli. La mia impressione è che la Fibe ha avuto troppa vita facile, per tanto tempo parlavano tutti la stessa lingua, Regione, Commissariato e Fibe. Anche se sui Cdr nessuno, neanche i fantasiosi Facchi e Paolucci, può nascondere l’impropria attività di moderne discariche. Pure su questo l’on. De Luca è stato molto esplicito. Secondo il deputato della Quercia questa ditta dovrebbe restituire ai comuni quelle 90 lire al Kg impropriamente percepite per il trattamento dei rifiuti non avvenuto. Che sia giunto il momento dei cittadini? Chi sopravviverà vedrà.
Eduardo Pellegrino
«Rifiuti, ora qualcuno deve chiederci scusa»
L’intervento di Eduardo Pellegrino
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