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sabato, Maggio 4, 2024
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Verdi : più attenzione sul litorale domitio e sugli altri siti a rischio d’interesse nazionale

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CASTELVOLTUIRNO. In seguito alla recente lettera inviata dal consigliere regionale del Wwf Alessadro Gatto al sindaco di Castelvolturno relativa al rinvenimento presso la foce del Volturno di diverse specie di pesci morti, la Federazione Provinciale dei Verdi decide di scendere in campo al fianco dell’associazione ambientalista perché si avvii al più presto un indagine seria e dettagliata sullo stato di salute del fiume Volturno e non solo. “Il caso dei pesci morti è l’ulteriore allarme delle pessime condizioni in cui versa il fiume Volturno e un po’ tutto il Litorale Domizio – commenta Enzo Falco, candidato alle prossime europee per il partito di Pecoraro Scanio – Il sindaco recepisca le istanze del Wwf e si spinga oltre avviando al più presto tutte le procedure atte a stabilire un volta per tutte lo stato di salute delle acque del fiume suddetto ma anche dei Regi Lagni e di tutto il Litorale, circa 27 km di spiaggia, che bagna la cittadina che egli rappresenta. Si è perso già abbastanza tempo – continua il Verde Falco- e ora che si passi ai fatti e che si offra ai cittadini e ai tanti turisti che arrivano sul litorale per le vacanze estive risposte concrete su quella che è la qualità delle acque, vietando se è necessario anche la balneazione.” Il litorale domizio-flegreo, insieme all’Agro Aversano, veniva dichiarato già nel 98 dalla legge 426 come sito rischio d’interesse nazionale. Mentre per altri siti però il massiccio inquinamento ambientale è riconducibile alla forte presenza industriale che ha corroborato l’aria, le falde acquifere e il sottosuolo quello della zona Domizia, un tempo tra le pinete più belle d’Italia, è stato provocato in larga misura da traffici illeciti di rifiuti di ogni tipo, provenienti dal nord per lo più, come dimostrano le recenti indagini della magistratura Re Mida e Cassiopea e che sono stati sversati in un arco di tempo che va dall’88 fino ai giorni nostri. Da allora solo per depurare i Regi Lagni, che secondo dati forniti da Legambiente risulta oggi il corso d’acqua più inquinato d’Europa, sono stati spesi circa 5 milioni di Euro, ma le rilevazioni inerenti ai fanghi depositati nel letto del fiume hanno portato alla luce quantità esorbitanti di cromo esavalente e diossine. “Da anni vengono denunciati sia da noi Verdi che dalle associazioni ambientaliste disagi del genere – fa sapere il segretario provinciale Raffaele Aveta – ma l’amministrazione provinciale casertana sembra essere sorda a tale denunce. E’ ora di porre fine a questo scempio e di iniziare al più presto un programma di bonifica stilato con cura, da esperti del settore e che non sia un opera fittizia che abbia come solo scopo quello di rimpinzare le tasche di chi gestisce l’azienda di turno.”

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