Pubblichiamo l’intervento di Alberto Amitrano (consigliere del comune di Marano dal 1993 al 2009. Assessore alla Pm e ai trasporti dal 2001 al 2006 con Bertini e alle finanze per tre mesi con Perrotta),
sulla rottamazione dell’ufficio Ici di Marano perché «Sta andando in porto un progetto di distruzione dell’ufficio che ha avuto il merito (ma per qualcuno demerito) di accertare troppi milioni di evasione senza cedere alle varie pressioni dei politici locali».
Dal 1993 al 2009 ho svolto attività politica a Marano come consigliere comunale e
assessore (cinque anni con il sindaco Bertini alla Polizia Municipale e Trasporti, tre mesi
con Perrotta alle Finanze). Quindi credo di conoscere abbastanza bene la macchina
comunale per averla vissuta profondamente e soprattutto perché più che un “politico”
sono stato un “tecnico”, vista la mia esperienza quarantennale nel mondo dell’industria.
Per molti di questi anni mi sono interessato della problematica dell’evasione dei tributi
locali perché un obiettivo che consideravo, e considero ancora oggi, primario è “la giusta
equità fiscale” dei cittadini. E avendo dedicato molte ore del mio impegno alla ricerca
dell’evasione dell’ICI e dell’acqua posso con coscienza affermare che il nostro Ufficio ICI,
per competenza, affidabilità e risultati, è sicuramente uno dei migliori della provincia di
Napoli.
I dati che avvalorano le mie affermazioni si riferiscono al decennio dal 1999 al 2009 (i dati
in mio possesso si fermano a quell’anno):
1) Il gettito complessivo dell’ICI è stato di oltre 47 milioni di euro;
2) Gli accertamenti di evasione sono stati 72.129 per un importo pari a 33 milioni di
euro;
3) La somma riscossa dell’evasione accertata è stata di circa 18 milioni, pari al 54 per
cento dell’accertato;
4) L’incentivo, distribuito ai lavoratori dell’Ufficio e a tutti gli altri dipendenti comunali
che hanno collaborato al progetto di recupero evasione, è stato di1,649 milioni di
euro, pari al 5% dell’accertato e al 9% del riscosso.
5) In questo decennio a fronte di oltre 72mila accertamenti, i ricorsi sono stati solo
il 3% e solo nel 50% i ricorrenti hanno avuto ragione (soprattutto per le aree
edificabili).
Vi sembrano dati negativi?
Tutto questo con un organico dell’ufficio composto da un funzionario (dr. D’Auria) coinvolto
per il 30% nell’attività ICI, dal capoufficio (Sig.ra Scarpato) di categoria C, da sette
impiegati di categoria B e un usciere. Costo complessivo dell’ufficio ICI: circa 300.000
euro all’anno.
Un altro dato non trascurabile: l’attività di accertamento prodotto dall’ufficio, ha
determinato anche un aumento del gettito “spontaneo” dell’imposta, tanto che nel
decennio 1999-2009 l’incremento dell’ICI spontanea è stato di oltre il 24% portando il
gettito stesso da circa 3,9 milioni di euro a oltre 5,1 milioni di euro.
Un ufficio che costa trecentomila euro all’anno e accerta evasione per 3,3 milioni all’anno,
fa incassare al Comune 1,8 milioni all’anno e incrementa il gettito spontaneo del 24% vi
sembra un ufficio che non funziona?
Ma perché questo divario tra l’accertato e l’incassato?
La scelta del Comune è stata quella di ancorare l’incentivazione del personale all’attività
propria dei dipendenti, cioè: produrre gli avvisi di accertamento, notificarli, verificare i
versamenti sugli stessi e, successivamente, approvare i ruoli per la riscossione coattiva
delle somme ancora dovute. La riscossione delle somme dovute, in quanto tale attività è
stata invece affidata al Concessionario della Riscossione (Equitalia).
Era ed è responsabilità di Equitalia mettere in campo tutte le azioni capaci di incassare le
somme e degli uffici amministrativi del Comune la responsabilità di sollecitare l’Equitalia
ad essere più incisiva e puntuale nel recupero dell’evasione.
Perché allora colpevolizzare l’Ufficio ICI del mancato riscosso per attività a cui erano
preposti altri e decidere di annullare per il 2012 il progetto di recupero dell’evasione?
Vuoi vedere che qualcuno ha interesse a distruggere l’Ufficio ICI perché i suoi responsabili
non hanno mai ceduto alle pressioni dei vari politici ed è stato troppo efficiente in tutti
questi anni portando a galla l’enorme evasione a Marano?
Centreranno qualcosa i 7.000 accertamenti di evasione per fabbricati fantasmi che sono
partiti nel 2012? Forse hanno colpito qualche intoccabile?
Sarà, forse, la gelosia di tutti gli altri dipendenti comunali che non hanno avuto modo di
partecipare al progetto “ricco” degli incentivi?
Come cittadino di Marano, interessato al bene della città e all’equa distribuzione dei tributi,
spero che il Prefetto Tramonti, che così bene sta operando, non si faccia coinvolgere nella
distruzione dell’Ufficio ICI che qualche dirigente da anni ha cercato di attuare e fino ad
oggi non c’è mai riuscito.
Per il bene di Marano salviamo l’Ufficio ICI.
Alberto Amitrano
