L’impatto in via Ripuaria
Lo scooter nel sorpasso
ha urtato il rimorchio
di ANTONIO POZIELLO
In scooter senza casco, tenta di superare un tir, perde il controllo del ciclomotore e si schianta contro il rimorchio dell’autocarro. È morto così Valentino D’Ausilio, 16 anni appena, in un banale incidente. Probabilmente, se avesse indossato il casco, si sarebbe salvato.
L’altra sera, poco dopo le 18, il ragazzo ha tentato un sorpasso azzardato lungo la via Ripuaria, tra Qualiano e Varcaturo, in un tratto ricco di curve e con una scarsa visibilità. Qualcosa è andato storto: una disattenzione, forse è sopraggiunta un’altra vettura sull’altro lato, o è sbandato a causa della velocità. Lo scooter è finito contro la parte posteriore del rimorchio. L’urto è stato violentissimo. Il ragazzo è stato sbalzato dal mezzo, che si è infilato sotto al tir. Valentino prima ha battuto con la testa contro una grossa staffa di metallo, poi sull’asfalto. Soccorso, le sue condizioni sono apparse subito gravi. Un’ambulanza del 118 lo ha immediatamente trasportato all’ospedale Cardarelli, dov’è giunto in fin di vita. I medici del presidio partenopeo hanno cercato disperatamente di salvarlo, il ragazzo è però deceduto tre ore dopo il ricovero.
I funerali si terranno stamane, alle 10,30, presso la parrocchia di Santo Stefano a Qualiano. Ieri sera, sul luogo dell’incidente, c’era un mazzo di fiori e un biglietto «Ciao Valentino», lasciati da un’amica del ragazzo. Accanto ai fiori, una macchia di sangue sull’asfalto, che qualcuno, pietosamente, ha cercato di ripulire.
Disperati i familiari, che ancora non riescono a capacitarsi di come sia potuta accadere una simile tragedia. Intantyo. sull’accaduto hanno aperto un’inchiesta i carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e coordinati dal tenente Orazio Inniello. I militari, che hanno a lungo sentito l’autista del tir, stanno cercando ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Il fatto che il ciclomotore sia finito contro la parte posteriore del tir, tamponandolo, lascia perplessi gli investigatori, che non si spiegano cosa sia effettivamente successo anche se lasciano intendere che il ragazzo, oltre a viaggiare senza casco, potesse non mantenere una ragionevole distanza di sicurezza.
Dall’inizio dell’anno, nell’hinterland giuglianese sono oltre venti i ragazzi morti in incidenti stradali perchè privi di casco ed il numero, purtroppo, stando alle statistiche degli ultimi anni, potrebbe essere destinato ad aumentare nei prossimi mesi. A scorrere le cronache dell’ultimo decennio, i mesi di luglio ed agosto sono quelli durante i quali si registra il maggior numero di incidenti stradali, la maggior parte dei quali riguarda giovani ed adolescenti, vittime di incidenti alla guida di ciclomotori dai quali, nella maggior parte dei casi, sarebbero usciti quasi illesi se avessero indossato il casco. Purtroppo, in tutto l’hinterland napoletano sono ancora la maggior parte i giovani che si rifiutano di indossare il casco. Nonostante le campagne di educazione stradale e di sensibilizzazione, l’uso del casco nell’hinterland napoletano è ignorato quasi da tutti. E la strage continua
IL MATTINO 17 GIUGNO 2002


