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SENZA CASA NE’ FAMIGLIA, PRIGIONIERO IN OSPEDALE
Giugliano, la storia di un operaio saltuario

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GIUGLIANO. È costretto a rimanere ricoverato in ospedale non da paziente, ma da senzatetto. Infatti, non ha una casa, né familiari pronti ad accoglierlo. È la storia di Mario Pace, 52 anni, operaio saltuario, per il quale medici e infermieri del San Giuliano si stanno mobilitando perché non finisca in mezzo a una strada. La sua degenza post-operatoria è scaduta, con un foglio di dimissioni firmato 15 giorni fa, ma l’amico di cui era ospite a Mugnano, comune in cui ha la residenza, si è trasferito altrove perché gravemente ammalato. Così resta parcheggiato nella struttura di Giugliano.
«Adesso che è chirurgicamente guarito non c’è più la possibilità di trattenerlo – dice il professor Carlo Russo, primario di Chirurgia generale – si deve assicurare il posto letto ad altri pazienti che hanno bisogno. Per evitare che resti per strada stiamo tentando tutte le carte per garantirgli un’alternativa». Così parte l’appello ai servizi sociali di Mugnano. Ma si valuta anche un’altra soluzione grazie al passa-parola tra gli altri degenti e gli operatori sanitari. L’ospitalità potrebbe essere garantita da una famiglia che ha bisogno di un custode tuttofare.
«Io mi sento bene e ho anche bisogno di lavorare», dice Mario che avalla l’idea. Intanto l’uomo è arrivato al pronto soccorso in ambulanza un mese e mezzo fa, dopo un malore per strada. Ricoverato il giorno successivo, è stato sottoposto a un intervento chirurgico per ripristinare le funzionalità epatiche e consentirgli di nutrirsi normalmente. Da sei mesi andava avanti con latte e succhi di frutta. In questi ultimi giorni il signor Pace ha fatto progressi incredibili: sta bene, ha recuperato peso ed energie, ma non può lasciare il reparto al quarto piano perché non ha dimora. Di andare presso i familiari non se ne parla nemmeno: ha cinque fratelli e una sorella, tutti residenti nel Giuglianese, ma nessuno può accoglierlo. Se gli si chiedono i motivi fa cenno a ruggini vecchie di vent’anni. Intanto dal Comune di Mugnano hanno inviato uno specialista per verificarne lo stato psichico. L’uomo ha dimostrato di essere pienamente in sé e, quindi, non può essere destinato nemmeno a una casa-famiglia.



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 28 OTTOBRE 2004


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http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20041028/NAZIONALE/CAMPANIA/MELA.htm

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