La Commissione Speciale su Cava Riconta, ha svolto un sopralluogo all’interno della discarica, l’impianto ormai chiuso del 2008 che per oltre un anno, ha accolto i rifiuti di Napoli e provincia per tamponare l’emergenza rifiuti. Il presidente della commissione Antonio Cacciapuoti, insieme ai membri Tobia Tirozzi e Rocco Ciccarelli ed ai rappresentanti delle associazioni “ Villaricca Nuova Borgosano” e “Per Villaricca Nuova”, hanno svolto il sopralluogo insieme ai tecnici della Sapna, la società in house della Provincia che gestisce l’impianto. Secondo i consiglieri comunali, la situazione è nettamente migliorata. Dopo l’ultima visita del 2014, quando le condizioni sembravano molto preoccupanti, a causa della presenza di ingenti quantità di percolato, non solo nell’invaso ancora presente su un lato della discarica, ma anche in altre zone. La spinta dell’amministrazione comunale ha prodotto i primi risultati: «L’incontro di oggi avvenuto su Cava Riconta – affermano i consiglieri comunali Ciccarelli e Tirozzi – lascia a chi come noi vi ha partecipato segni di speranza rispetto all’incontro precedente, anche in virtù di quello che ci è stato spiegato dai tecnici della Sapna presenti sul luogo. Come da noi richiesto – hanno poi aggiunto – ci è stato assicurato che il cupping verrà fatto entro e non oltre l’estate, sintomatico che il controllo costante e la istituzione della commissione speciale nel tempo sta determinando un evolversi degli eventi positivi».
Antonio Cacciapuoti, presidente della commissione ha aggiunto che: «I sopralluoghi proseguiranno a cadenza periodica al fine di monitorare costantemente le attività all’interno della discarica. La commissione continuerà a spingere affinché la discarica venga al più presto messa in sicurezza e bonificata». La Sapna però vuole costruire un impianto per il trattamento di percolato di 500 metri cubi al giorno, per soddisfare le esigenze di tutta la Provincia. Il progetto, lo ricordiamo, è fortemente ostacolato dai residenti e dall’amministrazione che ha avviato una procedure legale, presso il Tar della Campania, per fermare il piano e impedire che il nuovo impianto venga costruito. Al momento però il giudice non si è ancora espresso. Sulla vicenda però Cacciapuoti ha spiegato che: «Grazie al lavoro svolto nella discarica e alle buone prospettive per il futuro, si spera che tutto ciò possa influire anche sulla necessità o meno di realizzare l’impianto di trattamento del percolato. Infatti – ha aggiunto Cacciapuoti – venendo a mancare la materia prima da trattare, l’ipotetico futuro impianto diverrebbe antieconomico e quindi inutile, facendo cadere tutti i presupposti su cui i pianificatori di turno avevano fondato le proprie scellerate convinzioni per giustificare questo ennesimo attentato al nostro territorio ed alla salute dei cittadini che lo abitano».

