PUBBLICITÀ
HomeCronacaIl giallo dei coniugi di Melito: «Si tratta di duplice omicidio»

Il giallo dei coniugi di Melito: «Si tratta di duplice omicidio»

PUBBLICITÀ

Proseguono le indagini sul duplice omicidio dei coniugi Luigi Simeone e Immacolata Assisi, ritrovati ieri mattina all’interno di una cava in disuso, in Via Ripuaria, nei pressi del ristorante Cascina Verde, tra Giugliano, Qualiano e Villaricca. A supporto degli agenti di polizia del commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, sono arrivati anche i militari dell’esercito. L’ipotesi dell’omicidio suicidio, è stata scartata e le indagini sono ormai rivolte alla presenza sul posto di altre persone, autori del duplice delitto. Gli inquirenti sono alla ricerca di altri elementi e indizi utili a ricomporre il puzzle e a ricostruire le ultime ore di Luigi e Immacolata. Il duplice omicidio sarebbe stato commesso la sera di sabato.

A dare l’allarme, domenica mattina, una prostituta che ha notato la Fiat Multipla bianca, abbandonata nei pressi della cava, ovvero, il taxi di Luigi Simeone. Le ricerche, al momento sono concentrate all’individuazione dell’arma del delitto che non è ancora stata trovata e a stabilire se i due coniugi siano stati uccisi sul posto o condotti lì quando erano già morti. Si esclude la matrice camorristica. Simeone e la moglie sono entrambi incensurati e distanti dalle dinamiche malavitose dei clan che operano nella zona. Anzi, per molti Simeone e Assisi erano due persone normalissime e molto stimate in città.

PUBBLICITÀ

Le ipotesi. L’idea degli investigatori è che chi ha ucciso i due coniugi possa essersi liberato dell’arma, una pistola automatica, e delle chiavi del taxi ritrovato a poca distanza, assieme ai corpi delle vittime. Sono sette invece, i bossoli ritrovati sul luogo del delitto: le due vittime sono state colpite alla testa. Simeone con due proiettili sulla fronte e Assisi con un proiettile alla nuca. Sono in corso gli esami alle tracce organiche ritrovate sui sedili della Fiat Multipla e si attende l’autopsia sui due corpi, da cui si spera di ottenere nuovi elementi, utili a fare chiarezza sul duplice delitto.

I retroscena. Per molti, Luigi Simeone e Immacolata Assisi erano una “coppia serena”, persone tranquille che non hanno mai fatto pensare a una crisi o alla presenza di altri tipi di problemi. Imma Assisi ha una sorella che lavora al Comune di Melito, nel settore assetto e sviluppo del territorio, ed è conosciuta come una donna “solare”. “Luigi era un gran lavoratore” affermano i colleghi, giunti ieri pomeriggio sul posto, poco distante dal ristorante “Cascina Verde”, per assistere alle operazioni di recupero dei cadaveri. Simeone possedeva una regolare licenza da Taxi ed era incensurato. Le indagini sono ancora rivolte a 360 gradi. In un primo momento era stata accreditata l’ipotesi di un omicidio-suicidio, ma i rilievi e la ricostruzione della dinamica, fanno propendere per un duplice omicidio. Poco distante dal ciglio del burrone, è stato rinvenuto il taxi, una Fiat Multipla di colore bianco, chiuso dall’esterno. Dentro macchie di sangue ovunque: tra le trame di tessuto dei sedili e sulla tappezzeria. La donna, che ha un foro compatibile con un proiettile alla nuca, sarebbe stata uccisa in macchina e poi trascinata sul ciglio della cava. Poco distante, a circa una cinquantina di metri, gli uomini della scientifica, hanno rinvenuto il bossolo di un proiettile di piccolo calibro. Simeone invece presenta due fori di proiettile nel parte frontale del cranio, quasi al volto. I due corpi sarebbero poi stati scaraventati nel burrone della Cava Monticelli, già nota per essere stata individuata in passato per l’allestimento di una nuova discarica. Chi c’era sul posto oltre ai coniugi di Melito? Gli agenti della polizia del commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, cercheranno di dare una risposta a questo e ad altri interrogativi. Si attende l’autopsia sui due corpi che potrebbe fornire altri indizi utili.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ