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Marito e moglie uccisi: sabato sera hanno cenato in un locale sul litorale

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Proseguono a distanza di oltre 48 ore le indagini per fare luce sul duplice omicidio di Luigi Simeone e Immacolata Assisi, i due coniugi 50enni uccisi nella notte tra sabato e domenica e gettati nella scarpata di Via Ripuaria, in una ex cava di pozzolana in disuso e sottoposta a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, anche nota come Cava Monticelli. Gli uomini del commissariato di Giugliano stanno cercando di stringere il cerchio intorno a chi ha ucciso la coppia di Melito.

Volevano vendere la casa. Secondo la testimonianza della sorella di Immacolata Assisi, che da poco si è trasferita da Melito ad Aversa, i coniugi Simeone volevano vendere la casa di Via Colonne per trasferirsi anch’essi ad Aversa.

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La cena di sabato sera. I due avrebbero cenato con degli amici, nella sera di sabato, in un locale sul litorale domitio. Gli inquirenti hanno interrogato diverse persone, ma le tracce di Luigi e Immacolata si sono perse subito dopo la cena. Dai rilievi eseguiti sul posto. La coppia sarebbe stata freddata in auto, nella Fiat Multipla bianca: il taxi di Simeone. Le tracce di sangue trovate sui sedili e sulla tappezzeria, non lascerebbero spazio ad altre ipotesi: tre colpi per Simeone, due per Assisi. L’auto parcheggiata con sicurezza sul ciglio del burrone e chiusa a chiave. L’arma del delitto scomparsa. Si tratta di una pistola calibro 7.65, arma molto comune e facile da trovare.

Il rebus. All’appello mancano anche le chiavi del taxi. Chi ha ucciso Luigi e Immacolata, potrebbe aver gettato sia la pistola che le chiavi dell’auto nella scarpata. Il killer (potrebbero anche essere più di uno) ha avuto la freddezza di chiudere a chiave la vettura, ma gli inquirenti si chiedono anche il perché l’auto non sia stata portata altrove? Se lo scopo era quello di far perdere le tracce dei corpi di Luigi e Immacolata, perché lasciare l’auto proprio nello stesso punto? Vigili del fuoco, poliziotti e militari dell’esercito, stanno scandagliando palmo a palmo la cava alla ricerca di altri indizi. Al momento risulta solo il ritrovamento di 7 bossoli e le tracce ematiche e organiche nel taxi, sulle quali sono in corso gli accertamenti. Per gli inquirenti chi ha ucciso la coppia, ha agito con molta freddezza e con estrema sicurezza: potrebbe aver usato dei guanti.

Manca il movente. Vita tranquilla quella dei coniugi Simeone. Si sono trasferiti a Melito da circa 10 anni e abitavano al terzo piano di una palazzina di cinque piani. Non avevano figli e i vicini li descrivono come persone tranquille. Proprio la vita normale dei due ha fatto escludere sia la pista della camorra che quella dell’usura. Al momento, dunque, manca ancora un movente. Chi ha ucciso Luigi e Immacolata, si trovava in auto con loro. Questo almeno è quello che gli inquirenti sostengono.

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