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Il Lago Patria, da volano per lo sviluppo a simbolo del degrado

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Poteva essere un volano per il turismo invece lo stato in cui versa è la testimonianza della mancata progettualità, delle occasioni sciupate di sviluppo che avrebbero potuto assicurare non pochi posti di lavoro: è il lago Patria.
Lo stato di abbandono che c’è lungo le sponde dello specchio d’acqua non può lasciare più indifferenti né i cittadini né quanti, dopo la tornata elettorale di fine maggio, saranno chiamati a governare la città di Giugliano. Anche se sullo stato di salute di Lago Patria dovrebbe essere chiamati alle loro responsabilità anche altri livelli istituzionali. Intrecci di competenze, a vario livelli, che non hanno di certo facilitato la soluzione dei problemi. La questione sembra essere scomparsa dall’agenda dei partiti politici locali ed anche in questa campagna elettorale anche i singoli candidati ne parlano poco.

Le acque del lago a forma di cuore sono schiumose, avvelenate evidentemente da qualche scarico non a norma.
La circumlago è ancora in condizioni da destare serie preoccupazioni: si circola, con pericolo per gli automobilisti, in un tratto, su una sola corsia. Senza dire che rifiuti sono stati abbandonati da tempo un po’ dappertutto. Lo sfalcio degli arbusti, a vedere come sono, è un’operazione che non viene effettuata da tempo tanto da ridurre sensibilmente la visibilità.
Quel lago, che poteva essere il richiamo per migliaia di turisti, è diventato un punto di ritrovo di prostitute in attesa dei clienti.

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Non va certamente meglio nella zona dello stadio del remo. La balaustra di delimitazione è in evidente stato di fatiscenza. Sul selciato ci sono rifiuti abbandonati da quei pochi visitatori. Cosa si attende ad intervenire? Di chi è la competenza? Di certo non si richiedono interventi faraonici con investimenti finanziari da capogiro ma solo quel poco di attenzione per restituire alla zona le condizioni minime per essere vivibile.
L’unica certezza che su lago Patria finora si sono sprecati fiumi di parole. Intanto, la stagione balneare è alle porte e sarà ancora un’altra occasione sprecata.

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