Nuovi risvolti, secondo nuovi elementi scomunicati dalla scientifica, sul caso dell’omicidio dei coniugi di Melito. Secondo gli investigatori, coordinati dal primo dirigente del commissariato di Giugliano, Pasquale Trocino, insieme con gli specialisti del gabinetto interregionale di polizia scientifica, guidato dal primo dirigente Fabiola Mancone, Luigi Simeone e sua moglie Immacolata Assisi, sarebbero stati uccisi in un altro luogo e poi caricati nel taxi per essere portati a cava Monticelli. L’unico accusato resta il fioraio di Pianura, Antonio Riano, che dal carcere continua a dare la sua versione dei fatti, dichiarandosi innocente. Secondo i rilievi effettuati sulla Fiat Multipla, modificata per diventare un taxi, sono state trovate altre tracce di sangue anche nel bagagliaio della vettura, fatto che porterebbe all’ipotesi di un delitto consumato altrove e che si sarebbe poi tentato, da parte dell’indiziato e molto probabilmente di altri due complici, di occultare i corpi abbandonandoli nel dirupo della cava. Lo scenario che si apre è ampio, perchè gli inquirenti cercando di capire se la compravendita dell’appartamento della coppia in Via Colonne, sia stato il reale movente che ha portato al duplice omicidio. Sul luogo del delitto furono ritrovate le impronte di Riano sul taxi e poi su di una busta di plastica, involucro che conteneva una tuta bianca di carta con cappuccio, come quelle utilizzate dalla stessa scientifica per non alterare i luoghi delle loro indagini, cosa che porta ad un crimine premeditato e studiato nei minimi particolari, per non lasciare poi tracce e riuscire a farla franca.
Omicidio dei coniugi: Luigi Simeone ed Immacolata Assisi uccisi in un altro luogo
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