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Eugenio Bennato, il contrabbandiere della musica presenta il suo nuovo lavoro discografico

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Grande ritorno per il geniale “contrabbandiere della musica”: Eugenio Bennato, cantautore e musicista italiano, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Sempre in auge con un filone musicale dalle poliedriche componenti, rientra nel panorama, dopo cinque anni, con Canzoni di Contrabbando, una raccolta di tredici pezzi storici uniti ad un testo inedito. La presentazione del suo nuovo lavoro discografico si è tenuta presso la sezione Eventi della Feltrinelli di Via Santa Caterina a Chiaia (Piazza Dei Martiri), Napoli. A moderare l’incontro, il giornalista Federico Vacalebre, che non a caso esalta, sin dalle prime “battute”, l’aspetto “di contrabbando” di Eugenio. “Dalla fondazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, tutto quello che abbiamo creato si è diretto sempre verso un percorso di particolare coerenza, lontano da ogni aspetto di diffusione commerciale. Dunque in questa antologia, sono presenti dei brani che racchiudono un’anima estremamente popolare. Si pensi ad esempio a Brigante Se More. Un pezzo che è divenuto nel tempo, l’inno di milioni di ragazzi del Sud in tutte le più grandi manifestazioni degli ultimi trent’anni. Un eco portante di una protesta, di una denuncia, di ogni tipo di rivendicazione. Eppure Brigante Se More, non si è mai ascoltato in radio. Con questo voglio puntualizzare che non c’è un elemento commerciale che abbia favorito la diffusione di questa musica”.

E’ così che Eugenio Bennato ha introdotto le sue Canzoni di Contrabbando. Fiero e riconoscente di quella consapevolezza dei suoni, che ha voluto inventare e che è riuscito a divulgare. “La Nuova Compagnia di Canto Popolare rappresenta pertanto un momento di riscoperta. Usare i suoni, gli stili, i canoni, gli strumenti, non in qualità di riproposizione, bensì di rivalutazione dei meccanismi tradizionali, ed Eugenio Bennato ne è stato fautore. Hit non scandite in radio, ma conosciute per caso, così come Mediterraneo, Taranta Power, Ritmo di Contrabbando, fino agli ultimi successi…divenuti tali perché la gente li canta e li balla, così come il Sorriso di Michela e Ninco Nanco, che esprimono un’altra maniera di leggere la nostra storia, perchè parlano di tammorre, nacchere e chitarre battenti”.

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Ha poi proseguito, il giornalista Federico Vacalebre. Una tradizione musicale, quella che divulga Eugenio Bennato, che è riuscita attraverso la sua rivoluzione culturale, a strappare tanti giovani, da quello che lui stesso definisce, “rincoglionimento televisivo”. Ad accompagnare i tredici storici, di Canzoni di Contrabbando, una musica popolare assai travolgente “Mon pere et ma mere”, una traccia drammaticamente attuale, che nasce da una storia vera e di cui è stata trasmessa, nel corso dell’incontro, l’affascinante proiezione video. Un bagaglio quello delle canzoni di Eugenio Bennato che ci trasferisce i sogni e i bisogni comuni a tutti noi. Una musica la sua, che incontrerà sempre rinnovate albe ed incalzanti tramonti.

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