Per la seconda volta, nell’arco di poco più di un mese, Francesco V., il babykiller del centro storico, legato alla cosiddetta «paranza» e accusato di omicidio, è stato arrestato e subito scarcerato. Motivo? Un vizio di forma, un errore nella procedura seguita dagli inquirenti che gli avvocati della difesa (nel collegio i penalisti Roberto Saccomanno e Domenico Dello Iacono) hanno evidenziato al giudice, chiedendo e ottenendo l’annullamento della misura cautelare in carcere per il loro giovanissimo assistito.
Nel dettaglio è accaduto che il 28 novembre scorso a Francesco è stata notificata una misura cautelare in carcere per l’omicidio di Mario Mazzanti, il giovane assassinato il 3 maggio 2015, secondo l’accusa per essere intervenuto a dirimere una lite tra ragazzi nella zona delle «Chianche». Si trattava del provvedimento che il Tribunale per i minorenni di Napoli aveva emesso dopo un primo annullamento, delegando i colleghi di Catania a occuparsi dell’applicazione dal momento che il babykiller è detenuto in Sicilia per scontare una vecchia condanna per un diverso reato.