Melito. Secondo furto a distanza di tre mesi per la scuola media Marino Guarano. Il raid notturno arriva a pochi giorni da una serie di raid vandalici che hanno mandato in frantumi le vetrate del primo piano. Un’emergenza che aveva già spinto la convocazione di un consiglio d’istituto straordinario e fatto scattare l’Sos al prefetto e ai commissari straordinari. L’altra mattina, invece, docenti e studenti hanno ritrovato i resti dell’incursione notturna di una banda del buco. Calcinacci in terra, parete sfondata e manco un computer nell’aula multimediale. I ladri, dopo essersi introdotti all’interno attraverso l’uscita d’emergenza, hanno mandato giù con un cric la parete del corridoio per arraffare i quattro computer risparmiati nell’ultimo colpo di novembre, insieme con sei stampanti, di cui una laser. Impresa resa possibile dopo aver messo fuori uso l’impianto d’allarme e le videocamere a circuito chiuso. «Il Consiglio d’Istituto – dice il preside Tommaso Ungaro – ha deciso di promuovere una petizione popolare per chiedere maggiore sorveglianza». La scuola è rimasta chiusa una giornata dopo la sassaiola di lunedì scorso per consentire la sostituzione delle vetrate, ma il continuo furto dei pc ostacola lo svolgimento delle attività didattiche e dei laboratori. «Si va avanti con tanti sforzi», dicono i docenti. Nella scuola di viale delle Magnolie, con 28 classi, si lavora da anni per contrastare la dispersione scolastica con un programma fitto di iniziative: dibattiti, musica, letture, cineforum, poesia, teatro e audiovisivi. Attività che animano la scuola tre pomeriggi a settimana. Ma una volta spente le luci, la struttura finisce nel mirino dei balordi. Oltre alla carenza di sorveglianza, manca il custode. È infelice anche la posizione: la centrale si trova alla fine di un vicolo cieco, che termina sul muro di cinta dello stadio comunale. Approfittando dello scarso via vai di auto e persone, ladri e vandali, a turno, non hanno risparmiato niente alla struttura: incendi, allagamenti e furti.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 1 FEBBRAIO 2006