Altri 21 edifici e 135 appartamenti sequestrati dai Carabinieri a Casalnuovo dopo i ventinove palazzi sequestrati giovedì scorso in un’altra zona poco distante sempre a Casalnuovo. Siamo abituati a tutto, ma di fronte al maxiabuso edilizio di Casalnuovo dovremmo essere tutti sgomenti ed esterefatti. Il sindaco di Casalnuovo dice di ignorare completamente l’esistenza del maxiabuso edilizio e l’assessore regionale all’urbanistica Gabriella Cundari dice di aver appreso la cosa solo dai giornali. Secondo la procura di Nola, che ha svolto le indagini e chiesto il sequestro e che ha utilizzato rilievi fotografici aerei, l’operazione di maxiabuso è frutto di una collusione tra imprenditoria delle costruzioni, camorra e politica locale. L’assessore Cundari ci informa che la Regione dispone di 2,6 milioni di euro per gli abbattimenti di costruzioni abusive, ma ci dice anche che nessun sindaco denuncia gli abusi e chiede i soldi per gli abbattimenti. Al Corriere del Mezzogiorno la Cundari risponde così: “E possibile e spiego perché: il nostro ufficio antiabusivismo conta solo 20 unità a fronte di 551 Comuni. In più il suo intervento scatta solo dopo le denunce dei sindaci. E poiché molto spesso l’edilizia abusiva è collegata alla clientela territoriale e alle campagne elettorali, gli amministratori locali non denunciano che di rado. Ricevuta l’eventuale notifica, la Regione fa una richiesta di chiarimento al sindaco che deve rispondre entro un certo tempo. Se non lo fa, nominiamo un commissario ad acta. Prima del mio insediamento non ne era stato mai nominato uno. La verità è che siamo un popolo di abusivi e la legge nazionale pare scritta più per facilitare chi costruisce fuori dalle norme che per aiutare chi deve sorvegliare”. Sono parole difficili da digerire. Siamo un popolo di abusivi… Intanto, come riferisce la stessa Cundari, c’è un progetto per avviare la rilevazione satellitare del territorio per contrastare l’abusivismo, lo ha realizzato il Mars di Benevento sotto la spinta del presidente della Provincia Carmine Nardone e con i finanziamenti della Regione. Quando partirà? Anche qui possiamo avere qualche dubbio. Qualcuno alla Regione lo sta frenando? Insomma, a Casalnuovo si è passata di molto la misura, speriamo, almeno, che stavolta non si spengano subito i riflettori.
IL MAXIABUSO EDILIZIO DI CASALNUOVO SCUOTE LA REGIONE
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