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sabato, Giugno 15, 2024
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MARINIELLO, PRC: «UN LABORATORIO POLITICO PER LE PROSSIME ELEZIONI»

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Prosegue l’appuntamento di Internapoli. it con i volti della politica giuglianese. Dopo aver ascoltato i segretari di Verdi, Sdi e Nuovo Psi, abbiamo incontrato il segretario del Prc, Giuseppe Mariniello.
Anche al segretario Mariniello abbiamo chiesto di fare una personale analisi della situazione politica giuglianese. Alla domanda “a che punto siamo giunti”, il segretario comunista risponde:
«Il problema è che non siamo giunti a nessun punto».

In che senso? Parla di totale stallo?
Nel senso che di politica in città se ne vede poca sia dal punto di vista amministrativo che per quanto riguarda le iniziative sul territorio. Il consiglio comunale di venerdì, per l’ennesima volta convocato d’urgenza, ha mostrato ancora la scarsa coesione tra sindaco e partiti che ancora lo sostengono.

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Si continuano a sottolineare le colpe di questa o quella parte ma, a conti i fatti, nessuno prende una posizione chiara. Di politica se ne vede poca, lei dice. Come ovviare a questa carenza?
Due soluzioni possibili. O si prende una presa di posizione chiara, con assunzione di atti consequenziali, atti che sfiducino il sindaco in consiglio comunale; o un patto tra le forze che lo sostengono per rinvigorire la giunta. Ma siamo in una sorta di “limbo”, una situazione molto poco chiara che investe tutti i partiti del centro-sinistra. Anche quando siamo stati invitati alle altre riunioni, alla routinaria affermazione del fallimento dell’amministrazione Taglialatela, non seguiva nessun atto concreto.

Il segretario dei Verdi, Di Girolamo, parlava al nostro giornale di una possibile unione, in vista delle future elezioni, tra le forze sane presenti nel centro sinistra e menzionava il Prc come l’unico partito che abbia mantenuto una posizione coerente. Cosa ne pensa?
Nel nostro congresso nazionale di Venezia, due ani fa, abbiamo sancito un percorso di partito che ci ha portati a presentarci alle elezioni e a vincerle con il governo Prodi, e a provare questa esperienza in tutti i territori in cui era possibile. E nella nostra conferenza d’organizzazione, confermata anche a livello provinciale, abbiamo rinnovato la nostra fiducia in questo progetto.
Ci sono tre elementi su cui bisogna riflettere. In primis la situazione amministrativa: fallimentare in ogni senso. Ovviamente il sindaco ha le sue responsabilità, ma le hanno anche i partiti che hanno sostenuto questa giunta. È davvero difficile, nel panorama della politica giuglianese, trovare un partito completamente esente da colpe. Poi c’è da pensare ai tanti casi di scioglimento di consigli comunali in Campania, negli anni passati. Ricordare i suddetti casi ci porta necessariamente a dover riflettere su quali alleanze siano possibili e quali no.
Ultimo elemento, ma non trascurabile, i nuovi scenari che si presenteranno nel sistema politico giuglianese con la nascita del Partito democratico e, di conseguenza, la nuove modalità con cui ci si troverà a doversi relazionare.

Ad un anno dal termine del mandato Taglialatela fremono già i progetti elettorali. Voi in che direzione vi muoverete?
Come già detto in altre circostanze, sicuramente attueremo una sorta di laboratorio politico in cui proveremo a riflettere, ad analizzare le condizioni economiche e sociali della nostra città e proveremo con le altre forze politiche, se vorranno dare un prezioso contributo, a creare un progetto di rilancio per il territorio. Abbiamo intenzione di indirizzarci alle associazioni di categoria, ai comitati cittadini che si occupano dei diversi problemi legati all’ambiente, all’emarginazione sociale, cercando di raccogliere tutte le istanze provenienti dal territorio. Speriamo, così, di arrivare nel 2008, alla redazione di un programma completo, articolato su varie tematiche e che possa rappresentare un vero manifesto per questa città.

Un ultima domanda. Al loro congresso i Ds hanno presentato agli ospiti presenti in sala, il coordinatore del neonato circolo dei Comunisti Italiani di Giugliano. Cosa ne pensa?
Non è proprio una novità si vociferava da tempo la possibilità di veder nascere, a Giugliano, una realtà come quella dei Comunisti Italiani. La cosa che mi ha notevolmente sorpreso è stata proprio la modalità con cui se ne è ufficializzata la nascita. Prendo atto di questa novità, anche se fino ad oggi, quella dei Comunisti Italiani, è stata una presenza meramente nominale, in città. Spero che questo neonato gruppo non sia solo un cartello elettorale ma che sia invece una realtà in grado di dare il proprio contributo politico alla città di Giugliano.

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