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martedì, Maggio 7, 2024
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ALTO RISCHIO PER LA SALUTE IN MOLTE AREE URBANE

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Il 5 giugno 2007 a Roma, presso la sala stampa di Montecitorio, il Consiglio nazionale delle ricerche ha presentato la sua ‘Relazione sullo stato delle conoscenze in tema di ambiente e salute nelle aree ad alto rischio in Italia’, come contributo ai lavori della VIII Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, nell’ambito della ‘Indagine conoscitiva sulla valutazione delle conseguenze ambientali provocate dall’inquinamento urbano, dallo smaltimento dei rifiuti e dalle aree ad alto rischio’.
In Italia sono presenti migliaia di siti inquinati: 54 Siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN); circa 6.000 Siti di interesse regionale per le bonifiche (SIR); 58 siti con elevata contaminazione da amianto e 1.550 siti minerari quasi tutti dimessi.
La dimensione del problema è dunque consistente, considerando oltretutto che dagli studi e effettuati in molte aree appare chiara la relazione tra inquinamento e aumento della mortalità e di alcune malattie tumorali, croniche o acute. Come segnalato da un recente studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane interessa circa 9 milioni di italiani, circa il 16% della popolazione residente nelle 13 città di maggiori dimensioni, dove una media di 8.220 morti l’anno, tra il 2002 e il 2004, è da attribuirsi agli effetti a lungo termine delle concentrazioni di PM10 superiori ai 20 ¼g/m3. In 27 dei 54 siti di interesse nazionale per le bonifiche, il CNR svolge – tramite 16 Istituti – attività di ricerca sulle tecniche di monitoraggio ambientale, sui metodi e strumenti innovativi per le bonifiche dei siti inquinati, sulla valutazione dello stato di salute delle popolazioni, ed ha individuato in un gruppo di 32 Comuni a maggior rischio una correlazione con i dati di mortalità e di prevalenza di malformazioni congenite nei nati.
“I risultati presentati dal CNR”, ha commentato Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati,“saranno uno strumento di estrema importanza nell’indagine che la Commissione che presiedo sta realizzando sulle conseguenze sanitarie nelle aree ad alto rischio ambientale. Non è un caso che questi dati siano stati presentati nella giornata mondiale per l’ambiente. Per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti a cominciare da quella dei mutamenti climatici, senza tralasciare le pesanti eredità ambientali lasciate dal passato”.
“Alla presentazione sono intervenuti, oltre all’on. Realacci e al prof. Pistella, i direttori dei Dipartimenti Terra e Ambiente e Medicina del CNR, Giuseppe Cavarretta e Gianluigi Condorelli, il responsabile del Progetto interdipartimentale ambiente-Salute del CNR, Fabrizio Bianchi, il direttore del Centro ambiente e salute dell’OMS Europa, Roberto Bertollini, Pietro Comba, responsabile Reparto epidemiologia ambientale dell’Istituto superiore di sanità, Roberto Caracciolo, direttore del Dipartimento stato dell’ambiente e metrologia ambientale dell’APAT, Salvatore Squarcione, responsabile del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute.

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