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HomeRassegna StampaÈ allarme cocaina: «Boom spaventoso»

È allarme cocaina: «Boom spaventoso»

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«In Campania c’è un consumo gigantesco di cocaina. Nell’ultimo anno le forze dell’ordine hanno compiuto una serie infinita di sequestri di sostanza stupefacente, per un totale di una tonnellata». Una tonellata di polvere bianca. Il dato viene reso noto dal ministro dell’Interno Giuliano Amato durante la conferenza stampa in Prefettura che serve a fare il punto della situazione sul Patto per la sicurezza di Napoli e provincia. Numeri da record. I chilogrammi di cocaina sequestrata ammontano per la precisione a 1161 chilogrammi; quelli di hashish e marijuana addirittura a 5816. «Tutta questa cocaina – spiega il ministro – forse non era destinata alla regione, ma vuol dire comunque che c’è un consumo gigantesco nel Paese. Non si può chiedere alle forze dell’ordine di contrastare se c’è una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani, giovani e adulti». Napoli specchio di un fenomeno di più ampie proporzioni, come metafora di un disastro di proporzioni di livello nazionale. Dietro quel fiume di polvere bianca che espande il suo corso, contagiando sempre più giovani e giovanissimi, ma anche insospettabili professionisti, si nasconde in realtà il più lucroso dei business sul quale la criminalità organizzata ha puntato da tempo. Un terreno, questo del diffondersi della droga, che spinge il ministro dell’Interno a dire che «l’azione di contrasto si intreccia con le azioni di natura pubblica e privata, sulle quali è bene che si rifletta». Perché, riflette Amato, la diffusione della cocaina «è una delle attività che provoca più tensioni» ed è capace di generare conflitti tragici e sanguinosi, come le faide di camorra. Ma c’è un dato ancor più devastante che emerge dalle recenti inchieste giudiziarie condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dall’analisi dei sequestri finora compiuti. Nella sola provincia di Napoli il consumo di cocaina è aumentato del trecento per cento. L’identikit del consumatore medio di coca è preciso: cala vertiginosamente il livello di età, con casi limite che individuano minori che hanno soltanto 10-12 anni. La dose di polvere bianca è sempre più facile da acquistare. In città e in provincia sono cresciuti anche i punti di vendita, per così dire, «al dettaglio». L’area nord ella periferia di Napoli resta il supermarket dei sogni artificiali: da Scampia a secondigliano, fino ad Afragola, Melito e Caivano. Discoteche, pub e mete abituali del fine settimana sono invece i luoghi di consumo, specie per i ragazzi. Il mercato offre differenti tipologie di cocaina, e variano ovviamente anche i prezzi, a seconda della qualità. Napoli si conferma la capitale della dose venduta più a buon mercato. La dose di un grammo, quando è più pura (e cioè meno tagliata con sostanze chimiche) può costare fino a 150-200 euro; quella «impoverita» scende vertiginosamente, fino a raggiungere il limite minimo di 20 euro per la «pallina» che contiene un bassissimo principio attivo. Aumentano anche gli arresti di chi traffica stupefacenti, di fatto sono raddoppiati. Ma ovviamente tutto questo non basta a eliminare un fenomeno tanto drammatico.



GIUSEPPE CRIMALDI – il mattino 2 febbraio 2007

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