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lunedì, Giugno 17, 2024
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Smaltivano illegalmente rifiuti speciali: 3 arresti

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In tre mesi hanno smaltito illegalmente una quarantina di tonnellate di rifiuti speciali. Scarti della lavorazione di una conceria di Sant’Antimo, che di notte venivano caricati su un automezzo della «Casoria Ambiente» e poi coperti dai sacchetti dell’immondizia raccolti durante il giorno. Così questa montagna di rifiuti speciali spariva, finendo, praticamente a costo zero, nelle ecoballe dei vari Cdr della zona. A gestire il traffico di rifiuti speciali, erano Vincenzo Barbato, 49 anni, di Casoria, sorvegliante della «Casoria Ambiente», pregiudicato per tentato omicidio, ritenuto vicino al clan Moccia. Era lui che ogni notte si recava al lavoro due ore prima del suo turno, si metteva alla guida di un autocompattatore della «Casoria Ambiente» e in compagnia di Antonio Verde, 40 anni, pregiudicato di Casandrino, dipendente della «Igi.Ca» di Caivano, si recava nella conceria «Anebrod Srl» in via Garibaldi, a Sant’Antimo, dove caricavano dai tre ai quattro quintali di rifiuti speciali, un terzo della capacità dell’autocompattatore. Poi facevano ritorno nel deposito della «Casoria Ambiente», posteggiavano l’automezzo, che qualche ora dopo usciva per la normale raccolta dei rifiuti urbani che coprivano il carico clandestino. E per questo prendevano cinquanta euro a viaggio, pagati dall’amministratore della conceria, Vittorio Volpe, 69 anni, residente a Sorrento ma originario di Sant’Antimo. Ieri notte gli agenti del commissariato di Afragola, diretto dal vicequestore Maurizio Casamassima, dopo una lunga e delicata indagine, e l’ennesimo pedinamento notturno, hanno fatto scattare le manette per Vincenzo Barbato e Antonio Verde, sorpresi mentre caricano gli scarti nel cortile della conceria. Vittorio Volpe è stato arrestato un’ora dopo, il tempo di arrivare da Sorrento a Sant’Antimo. I tre, accusati di associazione a delinquere, corruzione, truffa aggravata e attività organizzata per il traffico illeciti di rifiuti speciali, sono stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale, a disposizione del magistrato inquirente. Con loro sono stati denunciati L.B., 71 anni, guardiano della conceria e E.W., un cittadino extracomunitario che per dieci euro, provvedeva a caricare i rifiuti nell’autocompattatore. Le indagini, però, non sono concluse. Gli inquirenti ritengono che quello scoperto l’altra notte sia solo la punta di un iceberg, di un traffico di rifiuti molto più ampio e pericoloso. Gli investigatori, al momento hanno accertato che la vicenda andava avanti da circa tre mesi, ma non hanno escluso che questo arco di tempo possa essere più vasto. L’episodio ha praticamente fatto il giro di Casoria, destando rabbia e sconcerto in una città ancora assediata dai rifiuti, che vengono raccolti in alcune zone solo ogni tre quattro giorni.



MARCO DI CATERINO – IL MATTINO 8 MARZO 2007

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