Settecento metri di cavi aerei tranciati e asportati, 57 aziende isolate. L’ultimo assalto dei predatori di rame ha messo in ginocchio il polo produttivo. E scoppia la protesta degli industriali, da sempre in prima linea nel chiedere interventi per la sicurezza e per far delocalizzare il campo rom dalla zona. Il raid è stato messo a segno in due tempi, il primo mercoledì notte, il secondo giovedì. Ignoti hanno tranciato la guaina isolante e asportato i cavi che corrono tra i pali di collegamento installati intorno all’area industriale. 200 metri di rete che ha lasciato senza linea telefonica e telematica parte delle aziende, ancora una volta costrette a sospendere le attività. Poi la denuncia ai carabinieri alla quale, faceva seguito la formale richiesta di ripristino degli impianti telefonici delle imprese danneggiate. A distanza di un solo giorno, i ladri sono tornati in azione. Nella notte tra giovedì e venerdì, probabilmente le stesse persone, hanno terminato l’opera. I restanti 500 metri di cavi sono stati asportati e l’intero consorzio isolato. Un brutto colpo per l’area, completamente isolata. Ed è di nuovo protesta in via Ferrovie dello Stato. «Non percepiamo più la presenza dello Stato – afferma Guido Donadio, coordinatore del consorzio – siamo continuamente esposti a scorribande, attacchi, razzie. Abbiamo ripetutamente denunciato i danni che sistematicamente subiamo, alle istituzioni locali, all’assessore regionale Andrea Cozzolino, ma nessuno ci dà ascolto». Solo un mese fa, dal polo degli imprenditori, partì la denuncia alle massime cariche dello Stato delle continue incursioni. Da allora nulla sembra essere cambiato. Dopo il black out provocato dal furto delle centraline elettriche, ora a finire nel mirino dei ladri, sono stati i cavi telefonici. «Abbiamo chiesto al consorzio Asi di Napoli di presentare formale richiesta alla Telecom perché provveda rapidamente a sostituire gli obsoleti cavi aerei, con gli oramai consolidati cavi interrati – fa sapere il presidente Francesco De Maria – Siamo l’unico consorzio del Sud ad utilizzare ancora un sistema così vecchio – poi prosegue – Intanto, ho convocato una riunione con i presidenti delle singole imprese. L’unica soluzione è quella di pagarci da soli un servizio di vigilanza privata. Le istituzioni locali, anziché incentivare il nostro lavoro facendo il loro dovere, ci costringono a continue autotassazioni. Il sindaco è stato informato dell’ultimo raid, ora aspettiamo delle risposte». Francesco Taglialatela non tarda a replicare: «Ho saputo di quanto è appena accaduto. Gli industriali mi hanno chiesto un incontro immediato assieme al prefetto Alessandro Pansa. Ho personalmente dato mandato al mio staff di convocare gli imprenditori per la prossima settimana. Voglio informarli del fatto che a breve provvederemo a recintare il polo industriale, e a trasferire parte dei rom nei containers – poi rassicura – Sono consapevole delle difficoltà che gli industriali debbono affrontare convivendo assieme ai rom, ma abbiano fiducia, siamo vicini a una soluzione». La questione a breve potrebbe arrivare sui tavoli delle massime istituzioni. Sempre il presidente De Maria fa sapere: «Una nostra delegazione sta per partire alla volta del Quirinale. Ci dicano come intendono garantire gli investimenti di 57 imprese se non si preoccupano neanche dei drammi che viviamo quotidianamente». Intanto, l’ultima incursione ha visto interrompere le attività delle aziende che, solo lunedì, potranno riprendere a lavorare secondo i consueti ritmi.
MONICA D’AMBROSIO – IL MATTINO 10 FEBBRAIO 2007
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