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Rifiuti, discarica satura: crisi più vicina

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Villaricca, che da sei mesi si sobbarca i rifiuti di tutta la regione, non accetterà un grammo di immondizia oltre le 400 mila tonnellate previste dai patti con due commissari straordinari per la discarica aperta lo scorso ottobre. Avanza il caldo, la rivolta che ha portato alle barricate a Serre e Lo Uttaro, scelte per una discarica regionale e una provinciale, non si è mai spenta. L’orologio della crisi, quella che ci riporterebbe alle strade ingolfate di immondizia, non raccolta perchè non scaricabile da nessuna parte, sta segnando gli ultimi minuti. Nell’agro aversano, Gricignano, Casal di Principe, San Cipriano, i centri abitati sono stati paralizzati dalla fiammata di una rivolta a suon di carcasse e rifiuti gettati in strada e davanti alle caserme dei carabinieri che ancora – stando ai dati ufficiali di conferimento all’impianto di Santa Maria Capua Vetere – non ha giustificazione in una riduzione della raccolta che possa aver esasperato gli animi oltre il solito. Ed anche per questo l’episodio allarma gli inquirenti, nei feudi della camorra più ricca e organizzata. Si ripete, dunque, il film degli ultimi giorni prima della catastrofe. Quella che obbliga alle soluzioni d’urgenza. Il commissariato ha, dunque, sondato il terreno dell’amministrazione comunale di Villaricca. Obiettivo, una «piccola proroga»; il tempo che il comitato paritetico di saggi, scelto d’accordo dall’amministrazione di Serre e il commissariato di governo, concluda i sondaggi e sciolga il nodo della sicurezza della vecchia cava di Serre destinata a discarica regionale temporanea (esito che Bertolaso, confortato dalle sue perizie, è certo sarà positivo). Ma l’amministrazione, con il sindaco Raffaele Topo, ha risposto picche. Dopodomani i tecnici del commissariato verranno a rendersi conto della condizione dell’invaso di Villaricca. Molto probabilmente lo stesso Bertolaso, che considera l’incontro con l’amministrazione urgente ed opportuno, sarà sul posto di persona. Il sindaco, che già gestì la crisi di settembre e il «regalo» della discarica cercando di ottenere garanzie per il presente e benefici nel futuro, anticipa l’indisponibilità. «La discarica è satura – dice – è ora di coprirla e bonificarla con ghiaia e terreno vegetale, come promesso. È fatta a regola d’arte, lo sappiamo. Ma se si riempisse oltre il dovuto rischia l’ingestibilità. Già ora i miasmi da discarica, che non conoscono i confini comunali, sono un problema per almeno centomila persone fra Villaricca, Giugliano e Qualiano». L’emergenza campana dovrà sfogarsi altrove? «È inevitabile. Per il nostro territorio sofferente è l’ora delle bonifiche. E solo noi, come comune, abbiamo due cave private da bonificare. Se i proprietari non provvedono noi espropriamo e poi se la vedrà il commissariato per le bonifiche. D’ora innanzi chi viene a inquinare qui sappia che gli faremo male». L’ultimo monito è per gli inquinatori abusivi, ovviamente. Bertolaso non perde ocasione per ringraziare l’amministrazione che non è scesa in piazza. Ma nella frase del sindaco c’è la fermezza di una comunità che ha spuntato, in cambio dell’ennesimo sacrificio, il diritto alle bonifiche e a non vedere gli impianti finire a gravare sempre sui soliti noti. E così il tempo, l’ossessione di Bertolaso che lo considera l’unica materia prima «non acquistabile», viene inesorabilmente a mancare. Pare che il geologo Franco Ortolani, perito di parte per il comune di Serre che non vuole rimpiazzare Villaricca, consideri la cava vulnerabile alle scosse telluriche. D’altro parere Franco Barberi, presidente della commissione nazionale grandi rischi, nonchè vulcanologo di fama internazionale, scelto dal commissariato. Gli scienziati hanno chiesto una settimana ancora. Tempo prezioso, l’ultimo a disposizione prima della crisi. Poi sarà il tempo, ancora, delle decisioni d’urgenza.

CHIARA GRAZIANI 17 APRILE 2007

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