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Condoni, salta l’incarico dopo le accuse di Ds e Prc

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«Mentre sfuma la possibilità che io riceva l’incarico di capo dell’ufficio condoni, mi trovo al centro di un ignobile e vergognoso attacco da parte di un apparato di potere». Così il geometra Gennaro Masella replica al consigliere provinciale Ds, Diego Belliazzi, che contestava la presunta scelta della commissione straordinaria che amministra il comune di Melito, di nominarlo al vertice dell’ufficio condoni. A sposare la protesta del geometra Masella, è Venanzio Carpentieri, ex capogruppo consiliare della Margherita, a nome del partito: «Un atto paradossale, se si pensa che ben più gravi vicende hanno di recente interessato l’ufficio tecnico comunale e senza che Belliazzi abbia sentito la necessità di assumere posizioni altrettanto severe al riguardo. Le accuse mosse al ruolo di Masella – sostiene Carpentieri – sono solo un vile attacco politico e strumentale». La bufera giudiziaria che di recente ha visto finire sotto sequestro centinaia di immobili costruiti senza licenze, ma soprattutto l’aggressione di cui rimase vittima un subcommissario dell’ufficio urbanistico, Gennaro Sposito, sono solo alcune delle «scandalose circostanze» alle quali fa riferimento Carpentieri. L’ultima polemica che riguarda la macchina amministrativa, assume contorni politici, per la candidatura del geometra durante l’ultima tornata elettorale tra le fila del partito dell’ex sindaco Di Gennaro. E mentre nessuno dei tre commissari ha voluto replicare alle contestazioni, l’intera questione rischia ora di diventare un caso parlamentare. A chiedere addirittura l’intervento del ministero degli Interni e del Prefetto, perché provvedano ad assegnare l’incarico, sono i senatori di rifondazione comunista, Tommaso Sodano e Raffaele Tecce che annunciano un’interrogazione sulla vicenda: «La scelta del geometra è inopportuna perché in continuità con gli indirizzi politico-amministrativi della disciolta giunta comunale». Resta fermo sulle sue posizioni anche Diego Belliazzi, che continua a protestare contro la nomina in questione, nomina che, secondo lo stesso Masella, sarebbe sfumata per la polemica scatenata.


MONICA D’AMBROSIO – IL MATTINO 11 SETTEMBRE 2007

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