La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto otto anni e quattro mesi di reclusione per don Gianfranco Roncone, ex parroco di Presenzano e originario di Sparanise, entrambi i comuni in provincia di Caserta, accusato di violenza sessuale su un minore, all’epoca dei fatti 17enne, nonché per induzione alla prostituzione minorile e al possesso di materiale pedopornografico.
Don Roncone condannato a 8 anni e 4 mesi, il pm chiede invece l’assoluzione
Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per non aver raggiunto la prova certa per la contestazione dell’induzione alla prostituzione minorile giacché nelle more del dibattimento è emerso che le prestazioni sessuali a pagamento dell’ex parroco di Presenzano erano state effettuate da soggetti poco più che diciottenni. Nel corso dell’udienza sono state depositate le memorie difensive delle costituite parti civili rappresentate dagli avvocati Ernesto De Angelis e Luigi Scorpio. Si torna in aula a marzo per le discussioni dei difensori di don Roncone, gli avvocati Renato Jappelli e Dario Mancino.
I fatti risalgono al 2020
Le indagini su don Roncone presero il via nell’agosto 2020, quando venne sorpreso da una pattuglia dei carabinieri alla guida di una Mazda 2, in una zona semi-buia adiacente al cimitero di Presenzano e in compagnia di due ragazzi di 16 e 18 anni, entrambi di origini albanesi.
Una volta identificati i due ragazzi, i militari ebbero modo di scoprire anche una chat tra uno dei due e don Roncone. Avviate le indagini vennero passati al setaccio i gusti sessuali dell’ex prete che prediligeva ragazzi dell’Est Europa ed africani con cui consumava rapporti sessuali in B&B dedicati a Napoli o in sale cinematografiche porno. Dai dispositivi telematici in uso a don Roncone i carabinieri scoprirono il particolare sistema di regalie i cui destinatari erano i ragazzi che venivano coccolati per le ‘particolari attenzioni’ fornite a Don Roncone.
Nel corso dell’attività investigativa si scoprì una violenza compiuta nella canonica ai danni di un minorenne consistente in una palpata al sedere. Dai supporti informatici di Don Roncone venne scovato anche materiale pedopornografico.