I pm della Procura di Roma hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis per l’accusa di falso in bilancio. Si tratta di un atto dovuto dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm partenopei.
Il procedimento è quello legato a presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille.
ADL indagato per falso in bilancio, la trattativa Osimhen e i calciatori coinvolti
Proprio De Laurentiis era uno dei cinque indagati indicati in un decreto di perquisizione eseguito nel giugno dell’anno scorso tra Roma e Castel Volturno, le sedi sociali del club: acquisizioni di documenti e materiale informatico tra cellulari e pc che puntavano a fare luce sull’acquisto più costoso della storia della squadra azzurra: oltre 71 milioni di euro.
Di questi, il Lille ne aveva ricevuti 50 cash e il resto attraverso i cartellini del portiere greco Orestis Karnezis (ritiratosi l’anno scorso) e di tre calciatori del settore giovanile: Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri, mai visti giocare su un campo importante ma valutati all’epoca con quotazioni di alto livello, soprattutto in proporzione alla loro esperienza.
Una cifra la cui posta in bilancio era ritenuta dai pm Vincenzo Piscitelli e Francesco De Falco una «operazione in parte oggettivamente inesistente per l’importo di 21.250.000 euro, e plusvalenze fittizie pari a complessivi euro 19.947.363». L’imponibile ritenuto sovraffatturato per oltre 21 milioni di euro avrebbe determinato un’evasione dall’Iva di 4,6 milioni. Ma le indagini avrebbero appurato che l’operazione, dal punto di vista fiscale, ha comportato solo una modifica della perdita di esercizio comunque “in rosso”, e quindi era difficile configurare una volontà di evadere tasse.
Crollata l’ipotesi di dichiarazione fraudolenta, i pm di Napoli nelle prossime settimane potrebbero inviare il fascicolo a Roma. Ai pm capitolini toccherebbe poi valutare la sorte dell’accusa di false comunicazioni sociali che vedeva De Laurentiis indagato a Napoli insieme al Cda dell’epoca: moglie, due figli e Andrea Chiavelli.