«Può essere che jett ‘o sang o che aggi’ passà nu guajo», sono le parole di Emanuele Durante confidate alla mamma. Proprio Valeria Brancaccio ha contestualizzato una parte delle intercettazioni telefoniche riportate nell’ordinanza cautelare che ha portato all’arresto del mandante e dell’esecutore dell’omicidio, avvenuto il 15 marzo del 2025. Nell’ottobre del 2024, il 20enne si era sottoposto ad un intervento di dimagrante: «Lui era pauroso ed era preoccupato. Mi ha detto “secondo me teng cocc’ malatia”, quindi quando lui dice: “Io more ambress, mo sent”, non si riferiva al fatto che qualcuno volesse ucciderlo. Se avessero voluto ucciderlo lo avrei protetto. Mio figlio era il figlio più debole».
Il video della mamma di Emanuele Durante
Arrestati il mandante e l’esecutore dell’omicidio di Emanuele Durante
Ieri sono stati arrestati Salvatore Pellecchia e Alexandr Babalyan, rispettivamente accusati di essere stati il mandante e l’esecutore dell’omicidio di Emanuele Durante. Dunque una vendetta interna al clan della Sanità, figlia di alleanze, sangue e silenzi, quella che ha portato all’omicidio del 20enne risalante allo scorso 15 marzo. A decidere e ordinare l’esecuzione sarebbe stato il clan Sequino, recentemente riorganizzatosi dopo il ritorno in libertà di alcuni affiliati.
Tra gli arrestati figura Pellecchia, figlio di Silvestro – fratello di Maria Grazia Pellecchia, madre di Emanuele Tufano, altra giovane vittima della faida urbana. I delitti dei due ragazzi, come accertato dalle indagini, sono collegati, entrambi al centro di un’inchiesta congiunta tra Procura Ordinaria e Distrettuale Antimafia: l’omicidio di Tufano, avvenuto il 24 ottobre 2024, e quello di Durante.
