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giovedì, Luglio 4, 2024
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Aggredite al Pride a Napoli per uno schizzo d’acqua, le vittime: “Avevano dei caschi in mano”

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Aggredite con caschi e insultate da due sorelle solo per dell’acqua schizzata in modo del tutto casuale. La vergognosa storia ha per protagoniste loro malgrado Franca Paola (nomi di fantasia), presenti sabato scorso al Napoli Pride 2024 come altre migliaia di persone.

La testimonianza

Le due giovani raccontano a InterNapoli.it il loro pomeriggio che, da festoso, si è d’improvviso trasformato in un incubo con tanto di corsa all’ospedale dove i medici hanno riscontrati dei traumi cranici. «Sabato pomeriggio eravamo in via Toledo seguendo i carri e il corteo del pride – affermano le due ragazze – Avevamo con noi questa pistola ad acqua che ogni tanto usavamo per rinfrescarci visto il caldo infernale della giornata. In modo involontario qualche schizzo è finito addosso a due sorelle, esterne al corteo, che stavano camminando anch’esse in via Toledo. Queste due ragazze si sono immediatamente infastidite, come erano infastidite dal pride stesso, e hanno cominciato a insultarci. Noi abbiamo immediatamente chiesto scusa. Non volevamo certo colpirle».

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Sembra finita lì d’altronde, viste le migliaia di persone al Napoli Pride, ricevere qualche schizzo d’acqua o di altre bevande è quasi il minimo sindacale. Invece, poco dopo, in piazza Carità si rasenta la follia.

Franca e Paola proseguono nel racconto. «Dopo circa trenta minuti siamo giunte in piazza Carità, volevamo sistemarci un attimo ma le due sorelle erano lì ad attenderci insieme alla madre. Avevano dei caschi in mano e ci siamo rivolte a loro dicendo: “Addirittura ci aspettate in questi oggetti? Neanche il tempo di cominciare a discutere che tutte e tre non solo ci hanno chiamate “lesbiche di m…” ma ci hanno aggredite tirandoci i capelli e scagliandoci addosso i caschi oltre a rovesciarci addosso dell’aranciata. Ci hanno colpito forte. L’unico a non farlo è stato il papà che, seppur presente, non è intervenuto. Forse pensava che fosse una cosa solo tra donne e quindi ha voluto mantenere una sorta di rettitudine…» riflettono, amare, le due ragazze.

L’intervento della Polizia, la corsa in ospedale e la denuncia

Franca e Paola sono sotto tiro, la protezione delle loro amiche intervenute in loro difesa non riescono a metterle al riparo dai colpi con i caschi. Per loro fortuna, però, arrivano le forze dell’ordine. «La polizia che stava effettuando il servizio d’ordine è intervenuta immediatamente, fermando l’aggressione che comunque ci aveva già lasciato conseguenze. Le sorelle e la mamma sono state bloccate e identificate e gli stessi poliziotti ci hanno consigliato di andare dubito al vicino ospedale Vecchio Pellegrini per farci visitare. Cosa che abbiamo fatto».

Una volta al nosocomio della Pignasecca, le due ragazze picchiate e insultate ricevono le prime cure e vengono sottoposte a Tac. Diagnosi: trauma cranico e trauma maxillofacciale, con una prognosi di 7 giorni. Dopo qualche ora Franca e Paola vengono dimesse e si recano in Questura per la denuncia prima del rientro a casa. «Non abbiamo avuto modo di tornare al pride viste le nostre condizioni».

Le considerazioni dell’accaduto

Nonostante siano passati tre giorni, il dolore fisico e anche emotivo resta. «Tutte e due abbiamo ancora dolori alla testa ed altre parti del corpo e una di noi ha addirittura dei buchi in testa a causa dei capelli strappati» dicono Franca e Paola aggiungendo: «Non ci spieghiamo come sia possibile che per qualche schizzo d’acqua spruzzato in modo involontario, ci siamo ritrovate in ospedale con un trauma cranico. Andando al pride, era l’ultima cosa che ci saremmo aspettate. Queste persone – dicono ancora le ragazze –  ci hanno aspettato apposta, volevano aggredirci e farcela pagare anche perchè partecipavamo a un pride per i diritti Lgbtquia+, che a loro non andava giù evidentemente. L’aggressione era immotivata, non aveva senso. In una strada stretta come via Toledo e con migliaia e migliaia di persone presenti può capitare che qualcuno possa schizzarti l’acqua anche se non vuole. Quelle ragazze hanno continuato a insultarci anche dopo essere state fermate. Vuol dire che nel loro Dna c’è quest’atteggiamento di uscire di casa per fare risse». Franca e Paola concludono: «La vicenda si trascinerà ancora per molto vista tutta la trafila giudiziaria e processuale che ora comincerà a seguito dell’episodio. Dobbiamo ringraziare Antinoo Arcigay Napoli e gli altri movimenti per la solidarietà».

La solidarietà di Antinoo Arcigay Napoli

Immediata la solidarietà di Antinoo Arcigay Napoli attraverso il suo presidente, Antonello Sannino esprime “tutta la vicinanza e solidarietà alle due ragazze anche per la forza di denunciare l’accaduto ed ovviamente ringraziamo le Forze dell’Ordine per essere prontamente intervenute”. Proprio Antinoo Arcigay Napoli ha già preannunciato che l’ufficio legale affiancherà Franca e Paola in tutto il percorso processuale.

Le parole dell’assessore Ferrante

A stigmatizzare l’accaduto anche l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli che attraverso una nota stampa parla di un “episodio che ci indigna e ci addolora,  Esprimoche deve farci riflettere sull’importanza dell’affermazione dei diritti in una comunità realmente inclusiva. continua la Ferrante – alle due ragazze aggredite la piena solidarietà mia e dell’Amministrazione comunale, a loro va tutto il nostro sostegno e l’apprezzamento per aver immediatamente denunciato ribellandosi ad ogni sopruso e violenza di natura omofoba”.

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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