Sono ritenuti esponenti di rilievo del clan Mallardo, componente dell’Alleanza di Secondigliano, Angelo Pirozzi, 46 anni, e Biagio Vallefuoco, 54 anni, arrestati dai carabinieri di Giugliano in Campania insieme con Antonio Russo, 53 anni, nell’ambito delle indagini che lo scorso 8 giugno hanno portato all’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla DDA, nei confronti di nove persone accusate di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose.
Le richieste di “pizzo”, è emerso dalle indagini, sono state perpetrate ai danni di imprenditori edili, concessionari di auto e ristoratori della zona a nord di Napoli.
La banda di malfattori, che obbligava i commercianti della zona a conferire gli oli esausti a determinate ditte, era anche dedita alla riscossione e al recupero dei crediti. Infine aveva un’ampia disponibilità di armi. Sono quindici, complessivamente, gli episodi criminali contestati dagli inquirenti dagli indagati. Durante le attività investigative è stata anche riscontrata dagli inquirenti la volontà di alcuni degli indagati di porre in essere azioni intimidatorie nei confronti dei carabinieri.
Angelo Pirozzi, alias “Angioletto” o “ ’o campagnuoló” o “Totonno”, è ritenuto partecipe dell’organizzazione criminale come soggetto alle dirette dipendenze di Michele Olimpio con il compito di autista, partecipando, nei periodi in cui Olimpio si receva a Giugliano, all’organizzazione di incontri fra quest’ultimo ed i diversi affilati al clan volti all’organizzazione delle attività illecite del clan; Antonio Russo, alias “’a pecora”, è ritenuto partecipe dell’organizzazione, con il compito sottoporre ad estorsione le attività commerciali ed i cantieri edili ubicati nella “fascia costiera” sotto la direzione di Mario Quaranta. Infine Biagio Vallefuoco, detto Biasone”, era partecipe dell’organizzazione con il compito di compiere le estorsioni ai danni delle attività imprenditoriali della “fascia costiera”.
I tre vengono citati in ballo anche dall’ex collaboratore di giustizia Filippo Caragallo, poi deceduto. In un verbale del 2018 racconta delle estorsioni effettuate sulla fascia costiera: “Circa 4 anni fa, poiché a Giugliano non si stava più costruendo, Cecere e Quaranta hanno deciso di far pagare l’estorsione a tutti gli alberghi del giuglianese. Io sono andato a chiedere l’estorsione presso due alberghi sulla Circumvallazione. Dissi ai proprietari che il Cecere aveva deciso che da quel momento in poi avrebbero dovuto pagare dai 500 ai 1000 euro al mese. So che poi hanno pagato e che vanno a riscuotere VALLEFUOCO Biagio, RUSSO Antonio detto ‘a pecora. Ogni mese, quando si fanno i conti, verifico i nomi degli alberghi che pagano l’estorsione. Ricordo ora di aver sentito una conversazione tra RUSSO ANTONIO, VALLEFUOCO BIAGIO e QUARANTA MARIO nella quale si diceva di andare a prendere i soldi presso questi hotel. In particolare era il QUARANTA che diceva al RUSSO di andare a prendere i soldi”.