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sabato, Aprile 20, 2024
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Agguato all’esterno di un autolavaggio, vittima ammazzata da un killer solitario

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Proseguono le indagini per fare luce sull’omicidio di Alessandro Scopece, il 37enne è stato colpito da colpi di arma da fuoco fuori l’autolavaggio da lui gestito. Difronte l’attività da lui gestita in Via Lucera, Foggia, Scopace è stato ucciso, secondo una prima ricostruzione, da un singolo uomo arrivato a piedi sul luogo.

Le prime ricostruzioni 

Gli agenti dopo aver trascorso l’intera notte procedendo con le indagini hanno fatto sapere i dettagli delle prime ricostruzioni. Numerosi colpi di pistola sparati da un uomo dal volto coperto approcciatosi al difuori del locale a piedi hanno ucciso il 37enne. Per ora gli agenti non escludono però che il colpevole avesse un complice. Rimane infatti l’ipotesi che lontano dal locale ad aspettarlo ci fosse qualcun altro. I svariati colpi da arma da fuoco hanno colpito per la maggior parte la zona del torace. Sull’asfalto i poliziotti hanno ritrovato svariati bozzoli provenienti probabilmente da una mitraglietta. Le indagini sono continuate per tutta la notte: sono stati eseguiti tre-quattro esami dello stub ed effettuate sette-otto perquisizioni.

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Il passato e le “amicizie” della vittima 37enne

Negli ultimi tempi Scopace era sereno e non manifestava particolari segni d’agitazione, così i parenti e gli amici intervistati descrivono lo stato dell’uomo agli agenti. Alessandro Scopece è indirettamente imparentato con la famiglia Soccio. In particolare la vittima 37enne era imparentato con Leonardo, ucciso nel 2002 durante la guerra di mafia, e Claudio ucciso a pochi metri di distanza dall’autolavaggio nel 2011. L’ultimo è stato ucciso nell’ambito delle guerre di mafia tra le nuove leve dei clan Sinesi e Moretti-Pellegrini.

Gli investigatori si sono però concentrati di più sull’amicizia tra il 37enne e Roberto Russo. Russo è stato ucciso anch’egli a marzo scorso con tanta di dedica da Scopace. La vittima 37enne dopo l’uccisione di Russo pubblicò infatti un video con tanto di didascalia in ricordo. “Sei il numero uno, non temevi avversari. Sei il mio pensiero fisso” queste le parole sotto il video. Gli agenti procedono con gli indagini restando nell’ambito della criminalità organizzata.

Nel particolare, nell’ambito dello spaccio di stupefacenti, non si esclude un “regolamento conti”. Dal 2012 al 2016 ben quattro blitz anti droga hanno coinvolto Scopace, tutti conclusi con l’assoluzione. I poliziotti stanno al momento visionando i video delle telecamere di sorveglianza. Gli agenti hanno però sottolineato la poca collaborazione dei testimoni presenti. Quest’ultimi sosotengono infatti di non aver ne visto ne sentito niente.

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