Istigazione e aiuto al suicidio. Queste sono le accuse ad ragazzo di 19 anni di Roma che è finito agli arresti domiciliari. A lui Andrea Prospero aveva confidato le proprie ansie su una chat Telegram e sarebbe stato più volte incitato e incoraggiato, secondo gli inquirenti, a togliersi la vita con consigli sui farmaci da utilizzare. Il 19enne di Lanciano era iscritto alla facoltà d’informatica dell’Università di Perugia ed è morto dopo avere ingerito alcuni farmaci.
C’è un altro indagato, inoltre, per cessione di un medicinale di tipo oppiaceo, negli accertamenti sulla morte di Andrea. Il dettaglio è stato fornito dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone. “Stamani è stata eseguita una perquisizione ad Afragola – ha spiegato il magistrato giuglianese – nei confronti di un giovane che riteniamo essere colui che ha venduto il medicinale. Non risponde dello stesso reato perché lui non era in grado ovviamente di conoscere la ragione per la quale Prospero lo ha utilizzato“. In casa del ragazzo sono stati trovati 10mila euro in contanti frutto dell’attività di spaccio.
