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Angela Carini non saluta l’avversaria, polemica sul mancato spirito olimpico dell’atleta di Afragola

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Continua senza sosta la polemica sul caso Angela Carini e Imane Khalif. La boxer napoletana ha dichiarato il forfait dopo 49 secondi dopo l’inizio del match delle Olimpiadi contro la pugile algerina, decretando così la propria sconfitta. Ad alimentare le polemiche il mancato saluto alla pugile avversaria ed il rifiuto a stringerle la mano.

Angela Carini piange e abbandona l’incontro, il mancato saluto

Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta. Esco a testa alta». Queste le parole di Angela dopo il ritiro, ma si discute sulle reazioni successive al ritiro e sulle motivazioni del gesto. Angela Carini dopo aver subito due colpi decisivi non se l’è sentita di continuare, ha dato forfeit e per di più si è rifiutata di salutare l’avversaria e di concludere in sportività l’incontro. Successive al gesto poi le lacrime perfettamente inquadrate dalle telecamere. Al centro delle polemiche dunque le reazioni della Carini, ritenute da alcuni non strettamente in linea con la sportività che contraddistingue, almeno in teoria, i valori olimpici designati da De Coubertin.

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Si possono solo supporre le motivazioni dietro al gesto della boxer. Forte pressione psicologica sicuramente, con un caso che già prometteva di esplodere prima dell’inizio dell’incontro. Di certo è da escludere il ritiro sportivo. Da un lato la Carini si è definita “una grande combattente“, che di certo non si sarebbe arresa in condizioni normali al secondo pugno da parte di un’avversaria; dall’altro Khalif ha già gareggiato contro altre combattenti e non ha dimostrato particolari vantaggi o superiorità, come nel caso della cocente sconfitta subita alle olimpiadi di Tokyo 2020 contro l’irlandese Harrington.

La verità sul caso Angela Carini – Imane Khalif

Imane Khalif è un’atleta algerina, nata donna ma con una disfunzione ormonale, rientrante nelle variazioni definite “intersex” dall’Istituto Superiore della Sanità, che la costringe ad avere livelli di testosterone superiori alla norma per una donna e vicini a quelli maschili.  Nel 2023, Imane fu esclusa dall’IBA dal mondiale per la questione testosterone, senza però conferme sulla diceria della presenza di cromosomi maschili. Da prima del 2023, Khalif non aveva mai fallito alcun test sul testosterone. Stesso discorso per le Olimpiadi: l’atleta ha infatti superato i duri test del CIO, il Comitato Olimpico che ha permesso la sua partecipazione a questi giochi olimpici, in quanto all’interno dei parametri regolamentari.

La strumentalizzazione politica e i problemi del CIO

L’incontro tra le due pugili ai giochi olimpici di Francia è ovviamente sbarcato al di fuori dello sport per entrare nell’ambito della politica. La questione è subito arrivata alle bocche dei vari leader e opinionisti politici, su tutti in ambito internazionale Elon Musk, che ha chiarificato la sua posizione: un atleta uomo non può gareggiare con una donna. E fin qui ci siamo. La discordanza sta sul definire uomo o donna un’atleta biologicamente donna, nata e cresciuta tale ma che a causa di una disfunzione ha valori ormonali vicini a quelli maschili. Per quanto riguarda lo sport, si può discutere giusto sulla strettezza dei valori del CIO o sulla trasparenza di questi ultimi.

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