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Assalto in banca, chiesti 65 anni di carcere per la banda del buco: sono di Giugliano, Villaricca e Mugnano

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E’ stato celebrato questa mattina, davanti al GUP di Parma Dott. Luca Agostini, il rito abbreviato a carico di 10 soggetti di Giugliano che misero a segno una rapina con la tecnica del buco al caveau di una banca che fruttó oltre 3 milioni di euro, e tentarono nuovamente il colpo nello scorso maggio, ma la strada dove avevano costruito il tunnel dalle fogne crolló facendo saltare il colpo.
Il pubblico ministero Dott. Fabrizio Pensa ha chiesto le seguenti condanne per la associazione a delinquere, rapina aggravata, tentata rapina, lesioni aggravate, danneggiamento, disastro doloso. Chiesti in totale 65 anni e 8 mesi di reclusione
⁃Durante Giovanni anni 10 di reclusione 
⁃Di Fiore Raffaele anni 10 di reclusione
⁃De Cicco Carmine anni 6 di reclusione
⁃Troso Francesco anni 10 di reclusione
⁃Santonicola Antonio anni 6 di reclusione
⁃Speranza Luigi anni 6 di reclusione
⁃Diana Salvatore anni 5 mesi 4 di reclusione 
⁃Puca Carlo anni 5 di reclusione
⁃Tesone Antonio 4 anni di reclusione
⁃D’Onofrio Filomena anni 3 mesi 4 di reclusione
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Michele Giametta, Gianpaolo Picardi, Luigia Martino, Luigi Poziello ed Alessandro Caserta. 
Come nei film entravano nelle banche scavando cunicoli che, partendo dalla rete fognaria, li portavano all’interno dei caveau.
Il 31 ottobre del 2017 la banda aveva messo a segno una rapina in un istituto di credito di Parma con un bottino milionario e, secondo gli investigatori, erano pronti a svaligiare un’altra banca del centro della città.
Lo stavano preparando da tempo. Avevano studiato la mappa fognaria della città, avevano individuato un appartamento ubicato al pian terreno, non troppo vicino all’obiettivo selezionato; vi avevano praticato un foro nella pavimentazione per potersi calare nel sistema di condotte sotterranee cittadine e da lì raggiungere il caveau della banca: “Presto saremo a casa pieni di soldi” avevano previsto in maniera frettolosa i 10 uomini d’oro (tra essi anche una donna), tutti campani, decisi a mettere a segno il colpo.
Tra gli arrestati ci sono Antonio Santonicola, Luigi Speranza, Carmine De Cicco, Francesco Troso, Salvatore Diana, Antonio Tesone.
Il 22 maggio scorso però i loro propositi sono stati infranti dai carabinieri del comando provinciale di Parma che hanno eseguito il decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica parmigiana.
All’interno dei due covi a disposizione della banda sono stati rinvenuti pistole a salve prive del tappo rosso, maschere per il travisamento, tute da lavoro, percussori, piedi di porco, mazzette e scalpelli da muratori, mascherine protettive, apparati ricetrasmittenti e telefoni cellulari con utenze intestate a prestanome per garantire un efficace e sicuro sistema di telecomunicazione.
Nel mirino c’era la sede della Bper di via Cavour: i banditi accedevano direttamente da una delle abitazioni, attraverso un tunnel di collegamento profondo circa 4 metri, nel sistema fognario cittadino; quindi, dopo aver camminato per circa 30 minuti, nel punto d’incrocio tra borgo Mazza e via Cavour, avevano praticato uno scavo lungo 11 metri e largo 1 che li avrebbe portati direttamente all’interno della banca. Qualcosa però non va per il verso giusto: a causa dello scavo, in borgo Mazza, il 17 maggio, si verifica un cedimento strutturale con conseguente crollo del manto stradale e grave pericolo per l’incolumità pubblica.
I banditi non se ne accorgono immediatamente in quanto trascorrono un periodo di riposo nella regione d’origine. Gli inquirenti non hanno esitazioni: l’incidente di percorso – appena noto agli interessati – rende attuale, concreto ed elevato il rischio di fuga. Nella serata del 21 maggio, in concomitanza del rientro a Parma di parte della banda, il Procuratore della Repubblica Lucia Russo e il sostituto Dottor Fabrizio Pensa emettono tempestivamente il provvedimento di fermo a carico di tutti gli indagati.
Numerosi i reati contestati: associazione per delinquere finalizzata alle rapine; rapina aggravata; tentata rapina; crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, danneggiamento aggravato ed altro.
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