Il fatto non sussiste. Assolto con formula piena Luciano Mottola, ex sindaco di Melito, coinvolto nell’inchiesta sui rapporti tra politica e camorra culminata, nell’aprile dell’anno scorso, in un maxi blitz. L’assoluzione è stata pronunciata questa mattina dal giudice del Tribunale di Napoli Fabio Lombardo nell’ambito del processo in abbreviato. Finisce, dunque, un calvario personale per Mottola, che proprio oggi compie 40 anni. Nei confronti dell’ex sindaco la Procura aveva invocato una condanna a dieci anni.
Anche nei 18 giorni trascorsi nella sezione ‘alta sicurezza’ del carcere napoletano di Secondigliano, Luciano Mottola, non ha mai perso “la fiducia nella giusta giustizia”. Accusato di “voto di scambio politico mafioso” oggi Mottola, giornalista pubblicista, è stato assolto dal gip del tribunale di Napoli (con il rito abbreviato) perchè il fatto non sussiste ed il suo pensiero va alla sera del 17 aprile del 2023 quando scese per l’ultima volta le scale del Comune.
Il mattino successivo – alle 5 – sarebbe stato arrestato e portato in carcere. Poi sette mesi ai domiciliari e quindi libero ha atteso il processo e la sentenza di primo grado, arrivata nel giorno del suo 40esimo compleanno, che lo ha scagionato. Per lui era stata chiesta una condanna a dieci anni di reclusione. Era coinvolto in un’inchiesta che ha portato anche condanne non trascurabili e questo conferma, dice Mottola a l’Ansa, “che Melito è una realtà complessa. Anche io ho fatto delle denunce e qualcuno ha detto che erano solo uno ‘specchietto per le allodole. Non è così e non sono io a dirlo. Ho cercato di fare il sindaco nel migliore dei modi, al servizio solo della mia gente”. Il Comune, intanto, è stato commissariato. Mottola non pensa ad un ritorno in politica: “La politica ti prende. Ora però voglio dedicarmi alla mia famiglia che, come me, ha sofferto tanto”. Ai suoi concittadini “che mi hanno fatto sempre sentire la loro vicinanza ed il loro affetto, soprattutto in questi mesi per me molto difficili” augura “un futuro migliore. Lo auguro anche a tutti quelli che si rallegrarono al momento del mio arresto”.


