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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Bonus Inps 600 euro, chi sono i 5 parlamentari che ne hanno approfittato

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Cinque deputati hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva: la segnalazione arriva dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inpas ed è riportata dal quotidiano La Repubblica. A norma di legge, spiega il quotidiano, che definisce i cinque ‘furbetti di Montecitorio’, tutti i possessori di partita Iva, liberi professionisti co.co.co, oltre ad alcune categorie di autonomi, avevano diritto di accedere all’indennità. Inps non fa ovviamente i nomi dei cinque ma sui social c’è già chi chiede al presidente Roberto Fico di rendere note le identità dei deputati.

L’articolo di Repubblica

“La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente”. Lo scrive Luigi Di Maio su Fb. “I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”, aggiunge specificando che “non in importa di quale forza politica” siano. “Sono coperti dalla legge sulla privacy, ma gli italiani hanno il diritto di sapere chi sono. Fuori i nomi. E se serve assumiamo ogni tipo di iniziativa parlamentare”, ha scritto in serata su facebook il ministro degli Esteri Di Maio.

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Il commento del Pd

“Posso dire che è una vera vergogna?“. E’ il commento laconico, su Facebook, del segretario del Pd Nicola Zingaretti alla notizia dela richiesta all’Inps, da parte di cinque deputati, del bonus da 600 euro mensili previsto dal governo per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva. “È una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È necessario ricordarlo sempre”, ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico su facebook.

Parla la Lega

“Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle partite Iva in difficoltà è una vergogna. Il fatto che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l’Inps (che non ha ancora pagato la cassa integrazione a migliaia di lavoratori) abbia dato quei soldi è una vergogna. In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero“, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. “Chiunque siano, immediata sospensione” chiede il leader della Lega.

Bonus di 600 euro ai politici, partita la caccia nei partiti: “È una barbarie, l’Inps dia i nomi”

Lo scandalo è tanto e da tutte le parti politiche ma i nomi dei parlamentari che hanno chiesto i bonus del Governo ancora non ci sono. A poche ore dalla diffusione della notizia che cinque deputati3 della Lega, 1 del M5S e 1 di Italia viva, avrebbero chiesto e ottenuto i bonus del Governo per affrontare la pandemia, è scattata la caccia all’interno dei partiti. “Fuori i nomi”, ripetono tutti, senza nascondere la pubblica indignazione. La denuncia sarebbe partita dall’Inps stessa con una segnalazione della direzione centrale Antiforde e coinvolgerebbe oltre ai 5 parlamentari anche altri duemila politici tra sindaci, consiglieri comunali, regionali ed assessori che avrebbero chiesto e ottenuto i bonus previsti dal decreto Cura Italia e Rilancio, ovvero da 600 a 1.000 euro a testa.

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