Resta detenuto in regime di carcere duro il boss Ferdinando Cesarano. Nonostante i suoi 74 anni di età i giudici non hanno dubbi sulla sua pericolosità e così uno degli artefici principali degli anni di terrore a Castellammare di Stabia resta al 41 bis. Lo ha deciso la Cassazione bocciando il ricorso presentato dalla difesa. Il clan omonimo infatti continua a controllare parte del territorio stabiese e non ha perso l’influenza nonostante gli oltre venti anni di detenzione lontano dalla sua città. Il timore è che, una volta uscito dal programma del carcere duro, il boss possa tornare a comunicare con l’esterno e impartire ordini.
Camorra. “Il boss è pericoloso, resta al 41 bis”: la Cassazione boccia il ricorso di Cesarano
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