domenica, Luglio 20, 2025
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Caldo infernale, oggi il picco massimo: record di svenimenti e malori a Napoli

Sono stati 300 i pazienti che ieri si sono presentati al pronto soccorso del Cardarelli per l’emergenza caldo. È quanto fa sapere, intervenendo in aula, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. «Ho parlato con Verdoliva, direttore generale del Cardarelli – afferma – e mi ha riferito che con una tale emergenza caldo, da stamattina sono arrivati 300 pazienti. Occorre aspettare 6-7 ore per reidratarli». «Quando sento parlare di barelle – aggiunge – c’è da vergognarsi. Il Cardarelli è un’eccellenza, al pari del Niguarda».

«Dalla mattina di oggi sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli 152 persone di cui nel corso della giornata ne sono state dimesse 102. Sul fronte delle barelle sistemate nelle unità operative dell’area Emergenza si è passati da 25 a 8». Questi i dati resi noti dalla direzione del Cardarelli. «Non c’è alcuna crisi – afferma il direttore generale, Ciro Verdoliva – si tratta di afflussi legati all’ondata di caldo che diventa emergenza dovuta alla solitudine delle persone e al disagio sociale.

«Il Cardarelli si riempie? Certo, e meno male che c’è un Cardarelli che, oggi, è in grado di riempirsi, di governare l’emergenza, e tornare all’ordinarietà – si legge in una nota che arriva dall’ospedale napoletano – Il dato preoccupante riguarda, come è ovvio, il numero di barelle nelle unità operative dell’area di emergenza, che ha superato alle ore 8,00 di stamattina la soglia di criticità “gialla”. Le azioni messe in campo hanno consentito di liberare un importante numero di posti letto, che – alle ore 17 – non riduce l’allerta di questi ultimi giorni, ma alleggerisce la pressione sul pronto soccorso, sull’OBI e sull’area di emergenza con la conseguenziale diminuzione del numero di barelle per il quale resta – complessivamente – una criticità “fisiologica”».

Dall’ospedale si sottolinea come l’affollamento al pronto soccorso sia dovuto, secondo la direzione, da accessi «inappropriati». «Alle 17 su 152 pazienti arrivati in pronto soccorso 102 sono stati dimessi. Si evidenzia l’altissima percentuale di pazienti dimessi nelle prime 2/6 ore o comunque non oltre le 12 ore dal pronto soccorso, con valori pari al 66%. Tali accessi – da definire “inappropriati” – generano l'”affollamento” ovvero il “congestionamento” del pronto soccorso con gravissime ripercussioni sui tempi di attesa, sui tempi di trattamento complessivo nonché sul sovraffollamento delle aree di attese sia degli accompagnatori ma –  soprattutto – dei pazienti. Gli accessi “inappropriati” incidono, poi, sugli operatori sanitari (medici, infermieri, operatori sociosanitari) che sono costretti a visitare, trattare, governare un maggior numero di pazienti in altissime condizioni di stress temporale».

n questi giorni abbiamo assistito ad un “vero e proprio assalto” al nostro pronto soccorso, per gli innumerevoli ricoveri a cui si è dovuto far fronte.

Ancora una volta si è dovuti ricorrere a metterci la solita pezza che sistematicamente, ogni anno ed in particolar modo in questo specifico periodo dell’anno, si è costretti a sfoderare. Tutti in prima linea impegnati a far fronte a questa grossa richiesta di assistenza, basti pensare che solo tra la notte del 31.07 dalle ore 20:00 alle ore 8:00 del giorno dopo sono stati riscontrati circa centodieci accessi.

Inevitabile il ricorso da parte degli operatori addetti ai lavori reperire il maggior numero di letti tecnici, al fine di garantire l’assistenza dovuta.

Come os attenta ci sentiamo vicini a tutti i lavoratori che con grande spirito di abnegazione si sono adoperati e si adoperano per garantire assistenza nel più grande nosocomio del mezzogiorno d’Italia, e ad un amministrazione che si sta adoperando tanto per cercare di mettere un freno ai tanti letti tecnici, a cui purtroppo si è dovuti ricorrere.

Siamo orgogliosi di raccontare i fatti veri, ciò che accade perché da noi stessi vissuto in primis sulla nostra pelle di lavoratori addetti, e poi come sindacalisti non di professione, per fortuna, raccontare come gestire i molteplici afflussi, tra disagi e i tanti sciacalli di turno che vagano nel nostro pronto soccorso per strappare una foto, un video solo è semplicemente per cercare lo scoop, per fare notizia e per “denigrare” il lavoro di chi spesso non torna a casa per garantire l’assistenza.

Scusateci, ma stiamo cercando di dare il meglio di noi stessi per offrire la migliore assistenza possibile, a volte ci riusciamo altre volte andiamo un po’ in sofferenza, quella vera, quella tosta che però ci ha sempre contraddistinti nel meglio, nella totale indifferenza di tutta la classe politica, che ancora una volta gira le spalle al più grande nosocomio del Pronto Soccorso.

Napoli lì, 01.08.2018                                                                                 coordinamento aziendale cobas p.i sanità