Camorra di Pianura. Il ras intascava somme dalla cassa del clan: «Si prendeva venti o trenta grammi»

Un affare milionario quello della droga a Pianura. Tanto redditizio da fare gola a molti e spingere addirittura uno dei ras più ‘quotati’ del sodalizio a ricavarci un extra. Sono pesanti anzi pesantissime le accuse che Giuseppe Foglia e Antonio Campagna fecero a Salvatore Marfella cugino di Pasquale Pesce ‘bianchina’. Nel corso di un’intercettazione captata dagli investigatori si sente Foglia che dice all’altro: « In ogni pacco si prende venti o trenta grammi e dieci grammi ¡i da a Totore e Totore li vende. Centoquaranta a lui a pacco, un pacco ogni due giorni, sono cento grammi. Appara così i cento grammi, i novanta grammi in mano a Totore a sei o sette euro e Totore U passa… Hai capito come funziona?». Un comportamento che secondo Foglia è ‘brutto’ e che avrebbe attirato su Marfella il malumore di diversi affiliati stanchi di quella gestione così poco chiara. E’ questa un’indiscrezione che emerge dalle ultime intercettazioni delle forze dell’ordine sui gruppi che nei mesi scorsi si sono fronteggiati a Pianura.