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Camorra di Ponticelli, la Cassazione ‘salva’ il ras dei De Micco

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Pusher nel mirino del clan De Micco, la Cassazione ‘salva’ Ciro e Giovanni Naturale e Carmine Verderame. Si tratta dei tre ras dei ‘Bodo’ condannati in appello mesi fa per una estorsione perpetrata nei confronti di un pusher che vantava un debito di circa 40mila euro nei confronti del clan. Ciro Naturale, per un periodo reggente degli stessi Bodo, era stato condannato dalla Corte d’appello di Napoli a 5 anni e sei mesi, stessa sentenza per il figlio Giovanni mentre Carmine Verderame aveva rimediato 4 anni e quattro mesi. La Suprema Corte ha invece pienamente accolto il ricorso presentato dal loro legale, l’avvocato Salvatore D’Antonio, e ha annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte d’appello. Il legale ha evidenziato una problematica attinente alla pena irrogata essendosi configurati dei profili di violazione delle norme penali sotto l’aspetto sanzionatorio e sotto l’aspetto della recidiva nonché sulle attenuanti generiche. Ragion per cui gli ermellini hanno dato piena ragione alla linea della difesa.

Il nome di Naturale era tornato agli onori delle cronache un anno fa quando l’uomo rimase vittima di un agguato. Un raid il cui movente potrebbe trovarsi tra le carte dell’ordinanza che qualche settimana dopo ha colpito i reduci del clan De Micco e degli ex alleati De Martino ‘XX’. Tra queste spiccano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Pipolo che nel luglio dello scorso anno rivelò ai magistrati di tensioni emerse tra lo stesso Naturale e i suoi sodali:”Dopo la scarcerazione di Francesco De Martino quest’ultimi hanno cominciato ad avere delle pretese sulle piazze di spaccio.Facevano le stese nel quartiere. Parlai di questo con Ciro Naturale e D’Apice. Naturale diceva di mantenere la calma perché De Martino Antonio, figlio di Francesco aveva commesso molti reati per i De Micco e dovevamo pazientare. I De Martino dovevano anche dei soldi a Ciro Naturale per le forniture di droga. Di solito i rapporti tra De Micco e De Martino funzionavano che ogni gruppo aveva le sue piazze e i rifornimenti e le armi erano date dai De Micco. Ci sono state molte riunioni tra Naturale i De Martino. Salvatore De Martino voleva più soldi ma Naturale non glieli voleva dare perchè lui in fondo non commetteva reati di sangue”.

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