Sparò ad un uomo per difendere l’onore del fratello che aveva subito un’aggressione. Il 36enne di Scafati, F.A. ha presentato un ricorso in Tribunale, ma la Cassazione lo ha respinto.
L’accusa a carico dell’uomo è di tentato omicidio e la Corte di Cassazione non gli ha riconosciuto nessuna attenuante valida. Il 36enne ha sparato alla vittima dopo un’aggressione alla presenza di persone ritenute dalla magistratura vicine ad ambienti di camorra. Fu durante una cena, il 24 aprile 2013, che la conversazione tra i due uomini prese una piega violenta. N.I, la vittima, è stato ferito con un colpo al petto per aver aggredito il fratello di F.A.. L’uomo è accusato anche di lesioni personali gravi, detenzione e porto illegale di arma da sparo e spari in luogo pubblico. La vittima, ritenuta affiliata ad un clan di camorra, si presentò alla clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano spiegando di aver subito un agguato da parte di due uomini, a volto coperto, per le strade di Poggiomarino. Il 36enne fu poi arrestato a Scafati dopo tre giorni di ricerche dai carabinieri.