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Il blitz contro i De Micco-De Martino arriva in Friuli, presa la ‘donna delle pulizie’

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Ieri mattina la Polizia di Stato di Pordenone eseguiva d una ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, Anna Imparato, a carico di Loredana Palmieri domiciliata nella città friulana. La 57enne è stata indagata per i reati di estorsione, tentata estorsione e associazione a delinquere di stampo mafioso: è titolare di una ditta di pulizia con sede a Casoria.

Palmieri è accusata di avere collaborato con i vertici del clan De Micco-De Martino svolgendo funzioni operative nel campo delle estorsioni e del controllo del territorio. Lei e Nicola Onori costringevano i residenti nel lotto 10 a Ponticelli a pagare un’estorsione per l’imposizione del servizio di pulizie dello stabile.

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Palmieri finisce nel carcere friulano

Al termine delle operazioni di rito Palmieri veniva associata al Carcere femminile di Trieste. La misura eseguita dagli Agenti della Squadra Mobile è stata emessa all’esito di una complessa attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile di Napoli e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea nei confronti di 60 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso per il clan De Micco-De Martino, associazione a delinquere finalizzata al furto, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, processo ingiustificato di armi e ordigni esplosivi, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione.

Assegnazioni e pulizia delle case popolari, i business dei De Micco-De Martino

Il clan De Micco-De Martino aveva in pugno le case popolari nel quartiere Ponticelli. Il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda di Napoli, Rosa Volpe, è entrato nel merito dell’inchiesta nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri.

Avevano il controllo dell’assegnazione delle case popolari nel rione Fiat. Il clan aveva un duplice interesse nella gestione: da un lato il profitto perché le case assegnate vengono cedute a soggetti legati al clan e, dietro, dal pagamento di somme di denaro la camorra ricava un profitto; dall’altro lato il clan si cautela perché inseriva nel proprio territorio al loro sottoposti o parenti dei collaboratori di giustizia. Abbiamo anche accertato il controllo di pulizia di molti fabbricati delle case popolari e anche su questi“, dichiara Volpe. 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.