Nuovo grave episodio di violenza nel carcere di Secondigliano, dove un detenuto ha prima appiccato un incendio nella sua cella e poi aggredito quattro agenti di Polizia Penitenziaria, tra cui un addetto alla sorveglianza interna. Lo denunciano Raffaele Munno e Donato Viaia, segretari del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), sottolineando che l’uomo era già noto per episodi analoghi, anche durante un precedente ricovero ospedaliero.
I sindacalisti segnalano anche gravi criticità organizzative: gli agenti coinvolti sarebbero stati mandati da soli in ospedale, dopo aver terminato il turno, con un semplice permesso orario.
Duro l’intervento del segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che definisce “irresponsabile e gravissima” la condotta del detenuto e rilancia alcune storiche richieste del sindacato: l’espulsione dei detenuti stranieri per far scontare le pene nei Paesi d’origine, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per i detenuti con problemi mentali e la dotazione per gli agenti di strumenti di difesa non letali come i flash ball e i bola wrap.
“Serve la presenza forte dello Stato – conclude Capece – e provvedimenti urgenti per porre fine a questa impunità diffusa nelle carceri italiane.”