Eziolino Capuano riparte da Giugliano. Per il club campano è il terzo cambio stagionale in panchina. Dopo Colavitto e Cudini, la società ha scelto l’allenatore salernitano per provare a risollevare le sorti di un campionato iniziato tra mille difficoltà.
La squadra è terzultima nel girone C di Serie C con 9 punti. La nuova avventura del tecnico è cominciata domenica con il pesante ko per 3-1 rimediato contro il Monopoli.
Capuano si presenta al Giugliano, conferenza “cult” del nuovo allenatore gialloblù
E mercoledì si torna in campo contro il Benevento per il secondo turno di Coppa Italia. Capuano si è presentato alla sua maniera: con frasi e citazioni “cult”, senza mezze misure e a ruota libera, a prescindere dal tema toccato, che fosse esso tattico, tecnico o personale.
“Questa è una società seria – ha esordito il tecnico –. Vogliamo risalire la classifica, l’organico è importante. È difficile trovare un ambiente così in questa categoria, mi ha inorgoglito molto il fatto che mi abbiano aspettato per tutto questo tempo, considerando che in queste situazioni una società spesso è portata a muoversi in maniera frenetica. Ho avuto a disposizione solo un giorno e mezzo per preparare la partita di domenica, nemmeno Gesù Cristo avrebbe potuto fare qualcosa di più. Il giorno in cui non dovrò prendere il Valium smetterò di allenare. Lotto per il popolo, se non hai questo trasporto non puoi fare questo mestiere. Dopo la gara con il Monopoli non ho dormito, ero un pazzo sfrenato, mi sono sentito il responsabile di una sconfitta. Sono ancora all’alba e non al crepuscolo leopardiano, vivo ancora il sabato del villaggio”.
“Il Giugliano al momento è un malato, mio obiettivo farlo tornare a camminare da solo”
Quando parliamo di Eziolino Capuano, parliamo di un’autentica istituzione della Serie C e del calcio italiano in generale. Una carriera nel mondo del calcio iniziata (in panchina) 38 anni fa, e tutta trascorsa tra C e dilettanti.
Tra i temi toccati in conferenza stampa, c’è ovviamente quello tecnico-tattico: “Ho più di 600 panchine tra i professionisti. Le squadre devono avere equilibrio, non prendere gol è fondamentale. Il Giugliano, in questo momento, si trova in chirurgia d’urgenza. Il mio obiettivo è arrivare a farlo camminare da solo. Per me il calcio è un gioco semplice, quando lo vuoi rendere difficile diventa tutto complicato”.
L’allenatore ha azzardato anche uno dei suoi soliti paragoni: “Nella mia vita non ho mai barattato la dignità. Il calcio è un’azienda e io sono il direttore di un gruppo di operai. Avremo bisogno di tempo, ma la mia responsabilità va al popolo di questa città e farò di tutto per ripagare la fiducia che ho ricevuto”.
“Non auguro a nessun collega di vivere ciò che ho vissuto io a Trapani”
Capuano torna in Serie C dopo nove mesi. La sua ultima esperienza al Trapani è durata appena sette partite tra dicembre e gennaio. Poi è arrivato il licenziamento per “irriguardose condotte e gravi offese rivolte al gruppo squadra”.
L’allenatore ha scelto di impugnare la decisione del club trascinando la questione in tribunale: “Avevo una causa di dignità con il Trapani. Non auguro a nessun mio collega di passare quello che ho vissuto in questo periodo. Non ho accettato nessuna proposta fino alla sentenza, il giorno dopo ho subito presentato le dimissioni”.
Adesso la nuova missione del tecnico è salvare il Giugliano: “Ho accettato questa piazza con entusiasmo. Il calcio è un trasporto di emozione, commozione e passione. Qui ho fatto tante battaglie calcistiche. La chiamata del ds e del presidente mi hanno inorgoglito, anche perché mi hanno aspettato”.

