Un’organizzazione ramificata, che poteva contare su collegamenti per la fornitura di droga con la Spagna e che aveva messo in piedi una capillare rete di distribuzione per le piazze di spaccio di hashish del napoletano e punto di riferimento per l’acquisto all’ingrosso di ingenti quantitativi di stupefacente, a cui si sarebbero rivolti numerosi acquirenti provenienti anche da zone diverse della Campania, oltre che dalla Puglia e dalla Sicilia. È giunta in appello l’inchiesta sul gruppo che da San Giovanni a Teduccio riforniva mezza Campania e nel secondo grado di giudizio ad opera della Corte d’Appello di Napoli (I sezione) non sono mancate le sorprese.
Tra i risultati più significativi spicca la condanna a 5 anni e dieci mesi per Danilo La Volla, a sinistra nella foto, ritenuto uno dei vertici del gruppo: l’uomo era difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese che è riuscito ad ottenere una più mite condanna per il suo assistito rispetto ai 7 anni e 9 mesi rimediati in primo grado. Tra le altre condanne Ciro Iadelise, nella foto a destra, a quattro anni e un mese rispetto ai sette del primo grado: Iadelise era difeso dall’avvocato Mauro Zollo che già aveva ottenuto per lui i domiciliari.
Vi sono poi le condanne di Benito Toscano a 4 anni e 8 mesi, Domenico Annunziata a 5 anni e 5 mesi, Salvatore Lorito tre anni e quattro mesi, Ciro Marigliano 4 anni, Giuseppe Marigliano due anni e nove mesi, Aniello Orofino due anni, Luigi Siddi due anni e otto mesi, Ciro Ravolo due anni ma in continuazione, Giorgio Di Sarno un anno e otto mesi.