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Cede il tetto di un palazzo a Torre del Greco: 14 persone restano senza casa

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I primi scricchiolii sarebbero stati avvertiti già in mattinata. Poi il cedimento nella parte superiore dello stabile a due piani. È iniziato così il calvario delle 14 persone residenti nella palazzina con vista mare della traversa di corso Cavour, a ridosso della zona posta nelle vicinanze del porto.

È qui che è tornata a materializzarsi la paura legata alla staticità del patrimonio immobiliare privato del centro storico di Torre del Greco. Largo Bandito infatti dista, in linea d’aria, poche centinaia di metri da corso Umberto I. La strada chiusa al transito veicolare dal 16 luglio dello scorso anno, quando un’ala di uno stabile venne giù, provocando tre feriti. Stavolta feriti non ce ne sono stati, ma nonostante questo non sono mancati momenti di tensione e sconforto tra chi ha dovuto lasciare la palazzina.

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Una struttura, dice chi conosce la zona, già da tempo interessata da problemi di natura statica. Il culmine si è raggiunto quando una parte del tetto si è sbriciolata, finendo nell’appartamento sottostante. Una circostanza che ha convinto gli occupanti in quel momento presenti, a lasciare i loro appartamenti, prima di chiamare sul posto i vigili del fuoco. Insieme ai pompieri, sono arrivati i dipendenti dell’ufficio tecnico del Comune. Il responso è stato inequivocabile: potrebbero esserci nuovi cedimenti, la struttura non può essere abitata. Scene di disperazione e rabbia tra chi aveva tutti i propri beni nelle case.

Per convincere gli abitanti a lasciare lo stabile sono arrivati sul posto i carabinieri e la polizia municipale e quindi, per meglio gestire l’ordine pubblico, anche gli uomini del commissariato di polizia di via Sedivola. Alla fine due persone anziane hanno trovato un alloggio temporaneo presso strutture alberghiere messe a disposizione del Comune, grazie all’assistenza dei servizi sociali giunti sul posto insieme al dirigente Alessandro Borrelli. Gli altri hanno provveduto in proprio. Chi aveva necessità di recuperare gli effetti personali necessari per alcune giornate, in attesa di capire se la struttura potrà tornare abitabile dopo i necessari lavori, è stato aiutato ad entrare nei propri appartamenti il tempo utile ad effettuare l’operazione.

Ci siamo trovati improvvisamente per strada senza avere più un posto dove andare a dormire“, lamenta uno degli sfollati. “Certo, non eravamo in uno stabile di lusso, ma il tetto sulla testa l’avevamo garantito e questo ci bastava. Adesso speriamo solo che si possa tornare al più presto alla normalità“. Torre ripiomba così nella paura. Fragilità emersa nella sua piena drammaticità nell’estate del 2023. Il momento più drammatico, il 16 luglio, quando il crollo della palazzina a corso Umberto I oltre a provocare tre feriti, lasciò senza casa quasi duecento persone. Persone alle quali si aggiunsero gli sfollati di vico Annunziata, via Piscopia e via del Corallo. Un’estate nera per la quale la città porta ancora i segni: quelli più evidenti sono legati alla chiusura al transito veicolare proprio di corso Umberto I, percorribile dai pedoni solo attraverso un cunicolo realizzato dal Comune con una serie di ponteggi.

Determinante per sbloccare la situazione, saranno i lavori di consolidamento e riqualificazione del palazzo crollato. Interventi che si dovrebbero accollare i proprietari degli appartamenti rimasti in piedi, ma alla presa d’atto in assemblea condominiale non è seguita alcuna procedura utile a permettere l’avvio delle opere.

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