Un passo avanti per contrastare gli effetti della chemioterapia sul cuore. E’ frutto di uno studio elaborato dalla Cardiologia oncologica dell’Ospedale Pascale di Napoli, che si basa sulla combinazione di due farmaci per evitare la cardiotossicità.
Mix tra farmaco dimagrante e antidiabetico
La ricerca innovativa, condotta dall’Ospedale Pascale di Napoli, è stata presentata al congresso annuale dell’American College of Cardiology (ACC) a Chicago e al congresso europeo ESC Preventive Cardiology a Milano. Si basa sulla combinazione del farmaco Semaglutide, utilizzato nei diabetici per perdere peso, e il Dapagliflozin, un antidiabetico usato per insufficienza cardiaca. La combinazione dei due farmaci ha l’obiettivo di ridurre i danni al cuore, provocati da alcuni farmaci antitumorali (antracicline) usati nella chemioterapia. “I risultati di questo studio, tutto del Pascale, sono stati sorprendenti: la combinazione ha ridotto significativamente il danno cellulare indotto dalla doxorubicina e trastuzumab (in terapia sequenziale) , intervenendo su più vie molecolari coinvolte nel danno cardiaco” spiega Maurea, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Pascale.
Cardiotossicità e chemioterapia
La chemioterapia può salvare la vita di moltissimi pazienti, perché utilizza farmaci capaci di distruggere le cellule tumorali che si diffondono rapidamente nell’organismo. Tuttavia, può provocare diversi effetti collaterali. Questo perché alcune cellule del nostro corpo condividono con le cellule tumorali la caratteristica di crescere molto rapidamente. Quindi i farmaci della chemioterapia, che agiscono sulla capacità delle cellule di moltiplicarsi, possono creare danni anche alle cellule sane. Alcuni farmaci antitumorali, come le antracicline, possono danneggiare il muscolo cardiaco e sono causa di cardiotossicità. Le antracicline sono efficaci per il trattamento di diversi tumori, ma possono portare effetti avversi come insufficienza cardiaca irreversibile, soprattutto in pazienti con un rischio già presente di disturbi cardio-vascolari.
Una sperimentazione contro i danni da chemioterapia
La combinazione di questi due farmaci agisce contro la cardiotossicità della chemioterapia, riducendo l’infiammazione e la morte delle cellule cardiache. Questa sperimentazione potrebbe essere una soluzione per prevenire la cardiotossicità data dalle antracicline e da farmaci biologici come il trastuzumab, farmaci molto utilizzati soprattutto nel cancro al seno. Lo studio si inserisce nel più ampio contesto degli studi dell’Istituto Tumori di Napoli.
Contribuire a rendere le terapie antitumorali più sicure
L’obiettivo è di trasferire i risultati di questa sperimentazione alla pratica clinica, per migliorare la cura dei pazienti con tumore. Lo studio del Pascale ha suscitato interesse anche al congresso europeo ESC Preventive Cardiology di Milano e ha un riconoscimento di alto livello nella comunità scientifica internazionale. Alla luce dei risultati, all’Ospedale Pascale è già in corso lo studio clinico Protect, nel quale il Dapagliflozin viene somministrato alle donne affette da tumore al seno prima della chemioterapia. Anche in questo caso i risultati sono stati soddisfacenti e molto incoraggianti.
“Il nostro gruppo di ricerca ha in programma di avviare studi clinici per confermare la sicurezza e l’efficacia anche della nuova combinazione farmacologica nei pazienti affetti da varie tipologie di neoplasie. Il nostro obiettivo è offrire un’opzione terapeutica concreta per prevenire lo scompenso cardiaco nei pazienti oncologici e contribuire a rendere le terapie antitumorali più sicure senza comprometterne l’efficacia” spiega Maurea.