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giovedì, Dicembre 5, 2024
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Chi ha ucciso l’uomo ragno? Successo per la serie Tv dedicata agli 883

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Come dal nulla, gli anni 90′ tornano sugli schermi dei televisori pronti a travolgerci e a portarci indietro con loro. Basterebbe solo questa frase per spiegare il grande successo della nuova serie di Sky Tv sulla storia degli 883 e la loro scalata verso il successo. La famosissima band dei due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, ritorna in televisione per far emozionare i più nostalgici e far appassionare quelli più giovani.

La storia degli 883

La loro storia, raccontata in tutti i suoi dettagli in poco più di otto episodi, è molto semplice quanto forte ed emozionante. Due amici, diventati da pochissimo compagni di banco, si ritrovano in una passione comune: la musica. Max e Mauro decidono quindi di provarci e di dare voce alla loro passione grazie al contributo di Claudio Cecchetto. Il loro primo album, senza alcuna sponsorizzazione né annunci, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, è subito un grande successo e proietta i due ragazzi all’apparenza “come tutti”, in cima alle classifiche italiane.

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Il successo della serie tv

In poco più di un mese la serie “Hanno ucciso l’uomo ragno” ha raggiunto numeri da capogiro diventando una delle serie più viste in tutta Italia. Uscita su Sky e Now, Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, i due attori e protagonisti della serie,  hanno rapito il cuore dei telespettatori grazie alla loro grande connessione e intesa sul set. Il grande successo della serie è dato dalla sua armonia e dalla sua attenzione e cura dei dettagli. Altra caratteristica importante è la fedeltà alla realtà della serie che quasi mai romanza parti della vita dei due giovanissimi autori. Dai primi step della band fino alla fine, ogni cosa è raccontata con la massima attenzione non tralasciando nessuna persona nel loro percorso.

Il significato della serie secondo il regista

A parlarci della serie è anche Francesco Ebbasta che ha diretto tre episodi della serie e ha voluto descriverla con queste parole:

“Non è la serie per tutti quelli che come me sono cresciuti con le loro canzoni nei walkman, e che si emozioneranno a vederle suonare per la prima volta su schermo.O almeno, non è solo questo. Perché questa è prima di tutto una storia sulla provincia italiana, su come conoscere una persona giusta possa aiutarti a scoprire chi sei davvero, nonostante chi volessi essere – ci avresti giurato – lo sapevi già da bambino. E’ una storia sull’amicizia. Ma soprattutto su come dal posto in cui nasci forse non riuscirai a scapparci mai del tutto. È una storia in cui si ride, molto, e ci si emoziona, molto. Dal quinto episodio in particolare, fino ad arrivare al gran finale, ho voluto sottolineare il passaggio all’età adulta dei due protagonisti: quella delle grandi responsabilità, che ti spingono a fare i conti con i propri sogni”. 

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